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    10 Gennaio 2025
    125 Lazio, festa macchiata: polemiche e veleni, 1-1 col Como

    Alla fine è uno a uno. Certamente non il risultato che la Lazio sperava per ripartire dopo l’ultimo doloroso derby perso; certamente, soprattutto, perché l’anticipo della prima di ritorno col Como rappresentava l’occasione per celebrare i 125 anni di storia del club: maglia speciale celebrativa e popolo biancoceleste accorso in massa sfidando i freddi di gennaio per festeggiare riempendo gli spalti dell’Olimpico. Una gara evidentemente macchiata da un episodio. Ma facciamo un passo indietro: Como in crescita e rilanciato dal mercato che parte forte sfruttando le fiammate del suo gioiello più puro, quel nazionale argentino Nico Paz costretto però al cambio a metà prima frazione; allora la Lazio sale in cattedra nonostante mille assenze e la sblocca col ritorno al gol di Boulaye Dia che spedisce i biancocelesti avanti all’intervallo. Nella ripresa Como che riparte forte e fiocca l’episodio che scaturisce polemiche e veleni, l’episodio che macchia inevitabilmente la gara: ingenuità di Tchaouna che in pochi istanti si prende due gialli, il secondo però francamente discutibile, Var che non può intervenire e Lazio in inferiorità numerica per la mezzora finale. Allora Baroni prova chiaramente a coprirsi ma dopo una serie d’affondi Cutrone trova guizzo giusto per battere di testa Provedel e ristabilire la parità. Nel finale, e qui si vede gruppo vero coi suoi sforzi e le sue risorse, la Lazio spinge: Guendouzi e Rovella soliti cavalli infaticabili e transizioni coraggiose, inossidabili, fino al tramonto; diverse occasioni potenziali, alcune clamorose, alla fine è addirittura la Lazio stessa che esce tra gli applausi, sì, ma persino rimpianti. I biancocelesti inevitabilmente frenano: qualche punto perso di troppo negli ultimi tempi, ma sempre grandi reazioni. Da gruppo vero. Da mentalità. Tutti concetti che hanno permesso alla ricostruzione Baroni di disputare un girone d’andata così. E da qui si vede ripartire. E proseguire. Hanno pesato tanto le assenze: da Zaccagni a Castellanos, passando per Gilà e Pedro fino a quel Nuno non al meglio entrato solo nella ripresa. La Lazio c’è. E se continua ad esser questa a Formello lotteranno per coronare il sogno fino all’ultimo respiro: Juve e Milan avvisate.