Nonostante sia stato scagionato, abbia cambiato gran parte del suo staff tecnico e resti totalmente sicuro della sua posizione e della sua innocenza e buonafede, il presunto caso doping Clostebol come da tempo si ipotizza torna a provar a minare la serenità del numero uno al mondo, la leggenda Jannik Sinner. Che in questi giorni si sta godendo Melbourne e quell’Australia, alla vigilia della partenza ufficiale della nuova stagione con quegli Australian Open dove si ripresenta stavolta da campione in carica di un successo che esattamente un anno fa sanciva l’inizio della leggendaria scalata verso l’alto. Col primo Slam che significò ascesa, sempre più vertiginosa, fino al primo posto planetario ATP. Partirà con Jarry lunedì e gode di sensazioni positive, ma non può certamente ignorare quel neo, quello scheletro nell’armadio, quei fantasmi che prima o poi sarebbero tornari a riemergere, a ribussare alla porte. Perché la Wada, che come noto nei mesi scorsi presentò ricorso contro l’assoluzione, adesso ha vinto quantomeno la sua data: l’udienza con la quale si esporrà il TAS di Losanna proprio sul ricorso presentato si terrà a cavallo tra 16 e 17 aprile. Un procedimento che si svolgerà a porte chiuse ma che in un modo o nell’altra ricatturerà l’attenzione delle telecamere d’ogni parte del mondo, anche perché chiaramente sì, si parla del nostro orgoglio e miglior tennista di sempre, ma con ogni probabilità fra tre e mesi e passa sarà ancora il migliore del pianeta. Si esaminerà il ricorso e le tematiche argomentative presentata dalla Wada contro la sentenza Itia, quella che scagionò e riposizionò fantasmi doping nell’armadio. Fra tre mesi l’opportunità di Jannik, quella di scalciare e allontanarli una volta per tutti. E deve esser ancor più forte, più macchina, come sempre, più di sempre.
Sport
10 Gennaio 2025
Sinner, caso Clostebol e ricorso Wada: udienza a metà aprile