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    Politica
    15 Gennaio 2025
    Camera, Lega: stop a burqa e nuovo reato costrizione occultamento viso

    Via i “giustificati motivi” per coprirsi il volto, anche etnici, culturali e religiosi

    ROMA – Presentata alla Camera dal capogruppo in commissione Affari costituzionali della Lega, Igor Iezzi, una proposta di legge che vieta di indossare il burqa o altri indumenti che impediscano il riconoscimento della persona in luogo aperto al pubblico o in luogo pubblico e introduce il nuovo reato di occultamento del volto, con il carcere fino a due anni e una multa fino a 30mila euro, che diverrebbe causa ostativa all’ottenimento della cittadinanza italiana.

    Il provvedimento punta a cambiare la normativa varata negli anni del terrorismo, la n.152 del 1975, dove si vieta di coprirsi il volto, ad esempio con dei caschi, “senza giustificato motivo”. La pdl della Lega cancella le parole “senza giustificato motivo” e aggiunge esplicitamente “gli indumenti o accessori di qualsiasi tipo di origine etnica, culturale o religiosa”.

    Nel testo vengono poi indicati in modo inequivocabile i casi di esclusione del divieto (nei luoghi di culto, nei casi di necessità per proteggere la salute propria o di terzi, in materia di sicurezza stradale e in occasione delle manifestazioni di carattere sportivo che prevedono l’uso di caschi, nonché nei casi di attività artistiche o di intrattenimento). Di fatto, esclusi questi casi, si tratterebbe dello stop del burqa in tutti i luoghi pubblici o aperti al pubblico. Si mira poi a introdurre un nuovo reato di occultamento del viso: “salvo che il fatto costituisca più grave reato, è punito con la reclusione da uno a due anni e con la multa da euro 10.000 a euro 30.000, chiunque costringa taluno all’occultamento del volto con violenza, minaccia o abuso di autorità ovvero in modo da cagionargli un perdurante e grave stato di ansia o di paura ovvero da ingenerare nella persona un fondato timore per l’incolumità propria o di un prossimo congiunto”. La pena è aumentata della metà se il fatto è commesso a danno di minore o di una donna o di persona disabile.

    Non solo, “se la costrizione dell’occultamento del viso è commesso in danno di un minorenne o da uno dei genitori di un minorenne in danno dell’altro genitore, il procuratore della Repubblica ne dà notizia al tribunale per i minorenni anche ai fini dell’adozione dei provvedimenti di cui agli articoli 330 e 333 del codice civile”, cioè la decadenza dalla responsabilità genitoriale e l’allontanamento dalla residenza familiare. Infine, l’acquisto della cittadinanza verrebbe “preclusa in caso di condanna” per questo reato.