Un weekend differente quello alle spalle. Dove lo spettacolo mediatico della Premier s’è fermato per lasciar spazio per tradizione d’inizio al fascino, eterno e sublime, del terzo turno di FA Cup. Che ha narrato, eccome. Tempo qualche ora di riposo e all’interno di un calendario forsennato, sempre più fitto e contratto e che scaturisce non poche polemiche ormai da mesi, immediata ripartenza: ciò che s’è saltato nel weekend si recupera in settimana, Premier di martedì e mercoledì. E che Premier. Forse la gara più attesa delle ultime settimane. Quella in cui una città sognante a vele spiegava andava a messa, nella sua cattedrale, al City Ground, per quello che all’interno d’ogni pub d’ogni piazza di Nottingham magari con qualche pinta in più mandata giù veniva considerato lo scontro diretto. Alla fine uno a uno tra Forest e Liverpool, ma chiunque all’intervallo si domandava se effettivamente stesse sul pianeta Terra. Dopo sei vittorie consecutive filtrante per Wood e diagonale dei sogni che fa impazzire tutta Nottingham, diagonale d’una carriera d’ariete sottovalutatissimo, volto degli All Whites, la Nuova Zelanda del Football. Nella ripresa però pareggia Jota, la carta in più degli ultimi anni Reds; cambia l’inerzia e parte l’assalto del Liverpool, ma NES e Sels alzano il muro e scatta l’eroica resistenza del Forest: non arriverà la settima vittoria consecutiva che avrebbe proiettato la città su tutte le copertine planetarie, ma portarsi a casa un punto significa mentalità, dimensione, realtà. Una dimensione che più di quarant’anni dopo torna a sognare Champions League, come ai tempi di Clough, atomo dell’immensa tradizione novecentesca del Forest. Restano sei le lunghezze di distacco, ma Slot vanta ancora il derby del Mersey da recuperare. Tutto palesemente nelle sue mani. Stasera l’Arsenal, in piena crisi post eliminazione FA Cup e quasi tale Carabao Cup, considerando Saka fuori per un altro mese e Gabriel Jesus fino a fine stagione (Arteta cerca una punta, adesso sì), ha la possibilità di ripartire, rilanciare e rosicchiare qualche punto ai Reds: quale miglior occasione per sterzare anche a livello d’ambiente se non un North London Derby in casa? Per quarto e forse quinto posto Champions è lotta furente, talmente tale che l’ambizione delle contendenti è quella di risucchiare pure Gunners e Forest: stasera in campo il Newcastle coi Wolves e soprattutto il Villa di Emery in una superclassica a Goodison Park, trasferta sul campo dell’Everton, telecamere e curiosità del debutto per il David Moyes 2.0. Estremamente succulento quanto narrato in chiave Top 4 dai risultati di ieri: al Chelsea adesso gira male, splendido Bournemouth e golasso Semenyo, 2-2 a Stamford Bridge, solo vecchio capitan James salvò Maresca. Stesso punteggio per epilogo ancor più clamoroso per il Manchester City che, vento in poppa alla crisi e reduce da tre vittorie consecutive con Savinho baby simbolo della desiderata rinascita, vinceva due a zero a Brentford con doppio Foden; poi il capitombolo, perché la Premier è sempre Premier, solite distrazioni e amnesie, erroraccio d’Ortega duramente sgridato da Guardiola e pareggio pesantissimo in chiave salvezza per le Bees. Incredibile. Termine pure la striscia d’imbattibilità del Fulham: gran ritorno in Premier per Potter, 3-2 West Ham.
Sport
15 Gennaio 2025
Muro e sogni Forest, massima istituzione Liverpool: DNA Premier, manifesto novecentesco. Lunapark Chelsea e City, stasera NLD