Che l’Inter abbia perso un minimo di solidità quest’anno rispetto alla corazzata dell’anno scorso, fortissima e imperforabile anche dietro, non è certamente più mistero. Lo dimostra il clamoroso epilogo di Supercoppa stesso. E anche stasera altri due gol incassati. Che stavolta, in chiave Scudetto e quindi duelli da cavalleria rusticana appena decollati nel lungo inverno e con la decisiva primavera all’orizzonte, pesano due punti. Perché il Bologna sta bene, lavora bene e nonostante si sia discusso molto del suo allenatore e dei troppi punti persi ingenuamente nel finale negli ultimi tempi, è rimasto pur senza Motta a latitudini europee. E resta una realtà con cui tutti devono fare i conti e se sbagli gol o sei poco brillante rischi pure. A San Siro la sorpresa dei recuperi, quella che chiude girone d’andata e giro di boa: due a due felsineo. Apre Castro in apertura con l’Inter che riesce già a ribaltarla entro la prima frazione tra treno Dumfries e bentornato Lautaro; nella ripresa gestisce e amministra nonostante assenze pesanti in mezzo che forse tra esperienza, letture e transizioni si fanno sentire; così arriva la staffilata di Holm, che inchioda il risultato sul due a due, un punteggio che l’Inter non riesce più a sbloccare nonostante l’assalto finale. Perdono terreno le due nerazzurre, sorride paradossalmente solo il Napoli nelle sue ore più difficili. Incredibile Conte: tosto e compatto a tener salda la baracca nonostante tsunami Kvara, pronto per Parigi. Prende qualche punticino, il Comandante pugliese, che sogna per quanto complicato di ribaltar tutto, egli stesso, lo stesso ciclo che aprì all’Inter anni fa: sarebbe clamoroso. 47 Napoli con una gara in più, 44 Inter (recupero di Firenze in meno), 43 Atalanta. Conte ha preso due punti in più pure al Gasp, a proposito di chi ha frenato.
Sport
15 Gennaio 2025
Recuperi A, la sorpresa stavolta è San Siro: ingenuità Inter, 2-2 Bologna