Il paese straniero tradizionalmente più insito nella tradizione dell’Internazionale è sempre stato e sempre sarà l’Argentina. Quel DNA fortemente albiceleste che in Sudamerica riflette l’Inter come punto d’arrivo per milioni di argentini. Campioni su campioni vestiti di nerazzurro, anche ai giorni d’oggi, dove capitan Lautaro Martinez diventa iconografia d’una tradizione secolare che prosegue nel corso dei decenni. Prosegue ed è destinata a proseguire, perché i nerazzurri continuano e continueranno a far spesa nelle terre albicelesti. Estremamente fertili, d’altronde, chiaramente. Un’Inter a lavoro anche sul futuro e sempre attenta ai giovani gioiellini offerti dal panorama argentino. L’ultima fiamma porta al nome di Tomas Perez, in patria soprannominato el Mata. Viene da Rosario, terre di gente come Messi e Di Maria, ma non è cresciuto nel Central, bensì nel Newell’s Old Boys, storico club a cui è sempre associata la figura di Maradona. Classe 2005, non ha nemmeno compiuto vent’anni ma già s’è esposto e mostrato alla grande al calcio sudamericano. Ormai non è più soltanto la next gem rossonera, bensì già il loro vero e proprio faro. Tanto da aver catturato da tempo gli interessi dei club europei. Ma lui sogna nerazzurro. E l’Inter vuole accontentarlo. Il presidente Astore in queste ore circola per hotel e ambienti milanesi: un incontro dopo l’altro con emissari e dirigenti interisti. Otto milioni sul piatto, cifra concordata e pattuita; fumata bianca dietro l’angolo, si discute tra bonus e parte fissa. Se si sposta un presidente, vuol dir che arde qualcosa in pentola e che per definizione c’è tutta l’intenzione da tutte le parti di chiudere. Centrocampista, versatile e polivalente, tecnico: può giocar regista o mezzala, fonte bassa e vero play. Gioiello, indiscusso. L’Inter è pronta a chiudere l’operazione, il futuro nerazzurro continuerà ad abbracciare indissolubilmente l’albiceleste.
Sport
16 Gennaio 2025
L’Inter e l’Argentina, tradizione e DNA: in arrivo el Mata Perez