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    18 Gennaio 2025
    Dele, l’ultimo treno sul lago di Como: resurrezione o pietra tombale?

    C’ha pensato Cesc Fabregas a sciogliere le riserve. L’ha fatto intendere, l’ha fatto palesemente capire. Il centrocampista britannico dal post Santo Stefano in prova a Como sarà tesserato. Manca solo l’ufficialità ma la società s’è convinta: una scommessa dove il club nutre ben poco da perdere. L’ex gioiello generazionale dei Tre Leoni, prima di perdersi soffocando una spirale senza precedenti, ripartirà dalla serenità del Lago per ritrovar quel se stesso calcistico, dimensione drammaticamente passato remoto. Non sono ancora chiari i dettagli dell’ingaggio pattuito e concordato coi lariani, ma col passare delle ore emergono dettagli sulla durata del contratto che s’appresta a firmare nel weekend: un anno e mezzo più opzione per la stagione 2026/27 se nell’arco di tempo precedente dovesse raggiunger un tetto minimo di presenze in campo col team. Un’occasione che non poteva lasciarsi sfuggire. Un ex campione, campionissimo. Per anni tra i centrocampisti più iconografici del calcio moderno, tecnicamente extraordinario nel vero senso del termine: poca grammatica tattica o sviluppo della manovra, ma attacchi alla profondità e tempi d’inserimento come raramente visto nel calcio del Vecchio Continente. Unico, paradossalmente e straordinariamente unico, nel suo genere. Capacità di incidere, graffiare e timbrare nelle grandi sfide, ne sanno qualcosa Chelsea e Real Madrid, in ogni modo: spaccate, voulé, colpi di testa. Gli anni delle giocate che descriviamo sono naturalmente quelli Tottenham, figlio di Pochettino e fratello dell’Eriksen poeta, come lui nessuno mai a capirne movimenti e servirlo nel tempo e nel spazio alle spalle dei difensori avversari. Con l’esonero di Pochettino crollò la sua carriera: martire di Mourinho, scaricato da Conte, tentativi di ripartenza tra Everton e Besiktas completamente fallimentari. Non gioca da due anni, da quel drammatico prestito turco; quindi una cura psichiatrica oltreoceano e quell’intervista generazionale rilasciata a Gary Neville nei quali ammette traumi del Dele d’infanzia che alle spalle del calciatore rappresentavano minacciosi fantasmi che hanno finito per riemergere, macchiare e contaminare l’Alli professionista. E allora problemi extracampo da combattere, gli eccessi. Attendeva da tempo un club tra le leghe più importanti europee che desse lui serenità e opportunità. L’ha trovato. Il progetto Como accompagna queste scelte, queste storie. L’ultima chiamata è quella di Cesc Fabregas, avversario e nemico storico di un volto Tottenham come Dele; Cesc, Arsenal e Chelsea, Battle of The Bridge. Classe 1996, viaggia verso i 29 anni ad aprile, ha perso la fase centrale della sua carriera. Questo è decisamente l’ultimo treno: costruirà un finale di carriera all’altezza delle stellari premesse dei suoi generazionali anni britannici? O sarà la pietra tombale sulle speranze di chi poteva esser e non è stato? Il tempo, come sempre, narrerà.