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    Cronaca
    18 Gennaio 2025
    Omicidio Thomas, difesa “non sono i Toson quelli nei video”

    Contraddittorio con perito dei Carabinieri indicato dall’accusa

    FROSINONE – “Quelli mostrati dalle immagini delle telecamere di videosorveglianza non sono i due imputati”: lo ha detto l’antropologo ascoltato oggi nel corso dell’undicesima udienza del processo per la morte di Thomas Bricca, il 19enne di Alatri ucciso da un colpo di pistola alla testa esploso la sera del 30 gennaio 2023 mentre era con alcuni amici nella località Girone ad Alatri. Per l’accusa, sullo scooter dal quale sono partiti gli spari, c’erano Roberto e Mattia Toson, padre e figlio, che in quel modo volevano vendicare le risse avvenute nei giorni precedenti con un gruppo di giovani immigrati; Thomas indossava un giubbino bianco simile a quello di uno di loro e per errore venne scambiato per il vero bersaglio al quale puntavano i Toson Ma i due consulenti tecnici indicati dagli imputati oggi hanno sostenuto che non è possibile.

    L’antropologo Maurizio Cusimano ha illustrato la sua relazione antropometrica dalla quale risulta “incongruente” la presenza dei due Toson sulla scena del delitto. Ritiene che le loro stature e gli indumenti indossati non coincidano con quanto mostrato dalle telecamere. La Corte d’Assise di Frosinone allora ha chiesto un contradditorio con il colonnello del Ris Carabinieri Claudio Ciampini consulente nominato dal sostituto procuratore Rossella Ricca. Ha contestato l’esito della perizia della difesa, accusata di aver fatto ricorso all’intelligenza artificiale.

    La circostanza è stata confermata, ma Cusimano ha precisato come questo utilizzo abbia un avuto un esclusivo carattere “migliorativo” e non “generativo”.

    L’altro consulente della difesa, l’ingegner Francesco Di Gennaro, ha illustrato un’altra verità sui tempi di percorrenza dello scooter: per la Procura di Frosinone erano compatibili con i successivi spostamenti degli imputati; per la difesa i Toson non potevano stare nel luogo in cui è stato sparato il colpo costato la vita a Thomas; lo dimostrerebbe la cronologia di otto telecamere posizionate lungo il tragitto sino al luogo del delitto.

    La difesa ha replicato così alla simulazione fatta dai Carabinieri nel loro video proiettato nelle scorse udienze. A dire degli avvocati Testa e Pappadia la ricostruzione della Procura non ha tenuto poi conto del contenuto di due telecamere posizionate lungo il percorso utilizzato da padre e figlio eventualmente per fuggire. Si torna in aula il 12 febbraio quando sarà ascoltato l’ultimo teste della difesa, il perito balistico Paride Minervini e potrebbero esserci la requisitoria della Procura e l’intervento dei legali di due parti civili