Salta un’altra panchina europea. Un’altra grande, in questo caso, panchina europea. Perché parliamo di una delle maggiori forze del calcio tedesco e l’ultima finalista di Champions League. Ufficiale: Nuri Sahin non è più l’allenatore del Borussia Dortmund. Decisione nell’aria da giorni complici sconfitte e deludente decimo posto in campionato: fallisce la scelta estiva della società che seguendo mode contemporanee aveva deciso pure lei di affidare la squadra al più classico dei promettenti e talentuosi tecnico delle giovanili. Un tecnico che avrà pur talento ma che ha ancora evidentemente bisogno di esperienza e gavetta. Paga pegno la quarta sconfitta consecutiva, decisiva storia nella storia la notte più bella del calcio felsineo, il trionfo del Bologna, le lacrime di gioia rossoblu, quel successo nel viaggio Champions che la città attendeva e sognava. Due a uno e decisione irrevocabile, conseguenza di ciò che si respirava ormai da giorni: la società torna sui suoi passi, tentato prima e bocciato poi, fuori Nuri Sahin. Adesso tempo di eleggere il suo successore e va fatto con fretta perché fioccano in pochissimi giorni all’interno di un calendario così fitto e contratto partite pesanti e decisive: sabato Bundes col Werder, settimana prossima Shakhtar in Champions per l’ultima del maxi raggruppamento decisiva per decretare posizione finale, ottavi o sedicesimi o eliminazione. Insomma, ore bollenti per altrettanti impegni bollenti all’immediato orizzonte. In testa c’è un candidato ben preciso, qualcuno che già settimane scorsa era stato avvistato al Signal Iduna Park, davanti al muro giallo, magari segno tangibile già che feeling se non flirt con club, ambiente e società era già scoccato. Parliamo di chi in pieno autunno fu licenziato dal Manchester United: pagò per tutti, adesso Ten Hag è pronto a tornare in sella. Progetto importanti in club e campionato importante. Lui la palese prima scelta, in queste ore discussioni entrate nel vivo: già entro stasera può arrivare la risposta definitiva, quel ritorno di Terzic più che alternativa resta solo una suggestione.
