(Adnkronos) – “La Russia deve fermare subito questa guerra ridicola con l’Ucraina”. Donald Trump alza la voce, per il terzo giorno consecutivo, e invia un messaggio perentorio a Vladimir Putin. Intanto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky chiede 200mila soldati europei per blindare la pace in caso di intesa con Mosca.
Il presidente degli Stati Uniti, dal social Truth, si rivolge al leader del Cremlino con un ‘robusto’ appello alla pace immediata. “Se non facciamo un accordo, e se non lo facciamo presto, non ho altra scelta che introdurre tasse e dazi, sanzioni a un alto livello su qualsiasi cosa sia venduto dalla Russia agli Stati Uniti e a diversi altri Paesi partecipanti”, dice Trump, con parole che seguono la linea tracciata già nella giornata dell’insediamento alla Casa Bianca, il 20 gennaio, e portata avanti ieri. “Sarebbe un grande favore” se “trovassi ora una soluzione per fermare questo conflitto che non potrà che peggiorare”, aggiunge.
“Non voglio fare del male alla Russia. Amo i russi e ho sempre avuto con Putin relazioni molto buone” scrive Trump, ricordando le ingenti perdite della Russia nella Seconda guerra mondiale. “Chiudiamo questa guerra che, se fossi stato presidente, non sarebbe mai iniziata. Possiamo farlo nel modo facile o in quello difficile. E quello facile è sempre il migliore. E’ il momento di fare un accordo. Non devono essere perse altre vite umane”.
Il presidente degli Stati Uniti aveva già detto ieri sera che l’Ucraina sarebbe pronta a negoziare. “Zelensky vuole la pace, me lo ha detto chiaramente” aveva ribadito il presidente americano. Dalla Russia, non erano arrivati analoghi segnali: “Bisogna essere in due per ballare il tango”, aveva detto riferendosi a Vladimir Putin. Trump sarebbe, quindi, pronto a incontrare il presidente Putin? “Incontrerò Putin quando vuole” ha detto, definendo “probabili” nuove sanzioni contro la Russia se Mosca non negozierà.
A completare il quadro, i paletti che Zelensky fissa per un eventuale impegno europeo: 200mila soldati sarebbero necessari per garantire il rispetto di un’eventuale tregua. “Da tutti gli europei? Duecentomila soldati è il minimo, un minimo. Altrimenti, non è niente”, ha sottolineato il presidente, indicando per la prima volta pubblicamente il numero di militari che secondo lui dovrebbero far parte di una forza di peacekeeping.