Prosegue il mal di trasferta in casa Roma. Inesorabilmente. Anche quando alla fine la prestazione c’è, sussiste. I giallorossi di Ranieri perdono una partita non decisiva, ma senz’altro sanguinosa. Abbandonano completamente e matematicamente la possibilità di centrare le prime otto posizioni in Europa League che, complice un campionato ormai pregiudicato dalle scellerate decisioni dirigenziali d’autunno tra prematuro esonero DDR e totalmente fallimentare transizione Juric, deve restar grande obiettivo. Per voglia, esperienza e rivalsa dagli ultimi anni. Si deve puntar soprattutto sul giovedì, per quelli che saranno gli ultimi colpi di questo ciclo; poi, in estate, si vedrà. Intanto parola al campo ed al presente, dunque. Un presente che narra l’ennesima delusione lontano dalle mura amiche della Capitale, l’ennesima trasferta deludente. In Olanda vince uno a zero l’AZ, lo fa grazie al timbro in piena ripresa di Parrott, con la Roma che si fa ancora colpevolmente trovare scoperta in transizione. Primo tempo contratto e ben poco spettacolare, decisamente meglio la prestazione giallorossa nella ripresa: palleggio frizzante ma stavolta è mancata la stoccata giusta. Qualche interrogativo nasce sulla gestione di Dovbyk, impalpabile nel primo tempo per approccio alla gara del team, sostituito nella ripresa proprio quando sarebbe servito di più. La Roma gioca, costruisce e tesse, ma non affonda. E colpisce all’italiana proprio l’AZ, che scavalca i giallorossi in classifica. Roma che nella parte bassa delle prime 24 posizioni: archiviato ogni desiderio ottavi, il destino resta comunque nelle proprie mani. Si passerà inevitabilmente dai sedicesimi, quantomeno questa è la speranza. Giovedì prossimo all’Olimpico c’è l’Eintracht che ha appena perso la stella Marmoush passata al City: vietato sbagliare. Altrimenti sì che sarebbe fallimento. E roboante.
