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    Cronaca
    24 Gennaio 2025
    Civitavecchia – Incendi, estorsione e atti persecutori per recuperare soldi: tre arresti

    Ritorsioni adottate per un debito di droga. L’episodio risale al 24 ottobre scorso

    CIVITAVECCHIA – Nella serata del 22 gennaio 2025, le forze dell’ordine di Civitavecchia, in particolare il Commissariato di Polizia di Stato e i Carabinieri della locale Stazione, hanno proceduto all’arresto di tre giovani accusati di gravi reati: danneggiamento seguito da incendio, estorsione e atti persecutori.

    Le accuse si riferiscono a eventi accaduti nella notte del 24 ottobre 2024, quando i tre arrestati avrebbero compiuto atti criminali legati al mancato pagamento di un debito per sostanze stupefacenti, che coinvolgeva due coetanei, uno di nazionalità italiana e l’altro romena.

    Secondo le indagini, quella notte i tre indagati avrebbero incendiato tre automobili parcheggiate in strada e successivamente appiccato il fuoco ai portoni di ingresso di due abitazioni. Questi atti non sarebbero stati casuali, ma mirati a intimidire e fare pressione sulle vittime affinché saldassero il debito di droga.

    Le investigazioni, condotte con la collaborazione tra Polizia e Carabinieri sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Civitavecchia, rappresentata dal Procuratore Alberto Liguori e dal Sostituto Procuratore Roberto Savelli, hanno permesso di raccogliere prove fondamentali. Tra queste, l’analisi dei messaggi scambiati tra gli arrestati e l’esame dei filmati delle telecamere di videosorveglianza presenti nell’area degli incendi.

    Un elemento chiave dell’indagine riguarda il presunto mandante dei crimini, attualmente agli arresti domiciliari. Sarebbe stato lui a impartire precise istruzioni agli altri due esecutori durante la notte dei fatti, incitandoli a compiere le violenze e richiedendo la registrazione di video per verificare l’esito delle azioni criminali.

    Gli investigatori hanno inoltre rilevato che gli incendi ai veicoli erano stati pianificati per depistare le indagini, cercando di occultare l’identità delle vere vittime. Questo stratagemma avrebbe avuto l’obiettivo di rendere più complessa l’individuazione dei responsabili.

    Grazie alla stretta collaborazione tra Carabinieri, Polizia di Stato e la Procura della Repubblica, è stato possibile interrompere rapidamente una serie di comportamenti estorsivi e violenti, portando alla luce i retroscena di queste azioni criminali.

    I tre arrestati sono stati trasferiti presso la casa circondariale locale. Si ricorda che, trovandosi ancora nella fase preliminare del procedimento penale, gli indagati devono essere considerati innocenti fino a un’eventuale sentenza definitiva.