(Adnkronos) – Sono quattro giovani soldatesse israeliane gli ostaggi che Hamas libererà domani, sabato 25 gennaio, e di cui ha già comunicato i nomi alle autorità dello Stato ebraico. La loro liberazione, nell’ambito dell’accordo per la tregua a Gaza, seguirà di 7 giorni quella delle 3 donne rilasciate sabato scorso. L’annuncio di Hamas, però, potrebbe costituire una violazione dell’accordo che prevede, prima di tutto, la liberazione di donne civili.
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha convocato il ministro della Difesa Israel Katz e i responsabili della sicurezza israeliana per valutare come rispondere alla violazione dell’accordo da parte di Hamas. Israele ha diverse opzioni sul campo. Potrebbe non consentire ai palestinesi di tornare nel nord della Striscia di Gaza domani oppure potrebbe modificare o limitare l’elenco dei prigionieri palestinesi che dovrebbe rilasciare in cambio dei quattro ostaggi.
In serata, comunque, sembra si siano dissipate le nubi che nel pomeriggio hanno fatto traballare l’accordo tra Hamas e Israele. Secondo quanto riferisce l’emittente israeliana Canale 12, il governo di Tel Aviv non sembra intenzionato a far saltare l’accordo e stasera consegnerà la lista dei detenuti palestinesi che saranno rilasciati domani in cambio delle quattro soldatesse.
Mercoledì Israele aveva detto a Hamas di aspettarsi per sabato la liberazione di Arbel Yehud, con doppia cittadinanza israeliana e tedesca. Il suo nome era nella prima lista degli ostaggi da liberare, sfilata all’ultimo a favore della israelo-britannica Emiily Damari. Si ritiene che Arbel Yehud sia in mano alla Jihad Islamica palestinese e questo potrebbe essere la causa dei ritardo nel suo rilascio.
Arbel Yehud era stata rapita il 7 ottobre del 2023 insieme al fidanzato Ariel Cunio dalla sua abitazione nel kibbutz Nir Oz, dove la sua famiglia viveva da tre generazioni. Suo fratello Dolev Yehud, 35 anni, è stato ucciso durante l’assalto di Hamas e i suoi resti sono stati identificati il 3 giungo del 2024.
Altra donna civile in ostaggio di Hamas è Shiri Silberman Bibas, 33 anni, rapita dal kibbutz Nir Oz insieme al marito Yarden e ai figli Ariel, che ha compiuto 5 anni a Gaza, e al più piccolo ostaggio Kfir, di soli 2. Hamas aveva fatto sapere che la famiglia Bibas era stata uccisa in un raid aereo israeliano, ma non aveva mai fornito prove. Israele aveva insistito perché Hamas rilasciasse prima i vivi e poi procedesse a consegnare i corpi de defunti. Il fatto che il suo nome non figuri nell’elenco fa aumentare i timori per la sua sorte.
Si tratta di Karina Ariev, Daniella Gilboa, Naama Levy e Liri Albag, come ha spiegato il portavoce dell’ala militare della fazione palestinese, Abu Ubaida, secondo quanto riferito da al-Arabiya.
Le quattro donne appartengono all’unità di sorveglianza elettronica delle Idf, con il compito di analizzare in tempo reale le immagini delle telecamere collocate lungo il confine di Gaza. Sono state rapite dai miliziani di Hamas che avevano fatto irruzione nella base di Nahal Oz uccidendo 52 soldati israeliani. Con loro era stata rapita anche una quinta soldatessa, Agam Berger, di cui però non si hanno notizie.
Avverrà prima delle 16 il rilascio, da parte di Hamas, delle quattro soldatesse israeliane previsto per domani. Lo hanno riferito funzionari israeliani citati dall’emittente N12.