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    Cronaca
    24 Gennaio 2025
    Viterbo – Scavi a piazza del Comune, la Soprintendenza: “Vogliamo rendere visitabile l’area di cantiere”

    VITERBO – Nuovo aggiornamento dalla Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio per la provincia di Viterbo e per l’Etruria meridionale sugli scavi a piazza del Comune.

    “Il primo lotto, già concluso, ha interessato il lato della prefettura dove – fanno sapere dalla Soprintendenza -, per la tipologia dei lavori previsti, la Soprintendenza non ha ritenuto necessario attivare la fase di archeologia preventiva con i saggi, ma si è limitata al solo controllo in corso d’opera e alle indagini indirette.

    Il secondo lotto, attualmente in corso, prevedeva una serie di attività di movimento terra al di sotto della quota moderna, pertanto la soprintendenza ha dovuto attivare la Verifica preventiva di interesse archeologico secondo quanto previsto dal Codice degli appalti, ovvero mediante esecuzione di trincee controllate da archeologo.

    Sono emerse subito importanti testimonianze che andavano verificate e tutelate prima della prosecuzione dei lavori, come da prescrizioni impartite nella nota autorizzativa. Iniziati il 14 ottobre scorso, i lavori sono proseguiti fino alla fine di novembre quando sono stati sospesi dal Comune per la pausa natalizia. Ad oggi la Soprintendenza è in attesa della ripresa del cantiere, così da poter concludere le indagini.

    Si precisa che le evidenze archeologiche emerse hanno fornito preziosi dati per la conoscenza della lunga e stratificata storia di questa porzione della città. Gli scavi hanno infatti riportato alla luce alcune sepolture, tratti di condutture e setti murari.

    L’importanza dell’area e la consapevolezza di dover accelerare la tempistica, al fine di garantire la piena fruibilità della piazza, considerato che il cantiere è collocato nel cuore del centro storico di Viterbo, ha indirizzato le scelte operative di questo Ufficio riducendo al minimo le richieste.

    Nei tre mesi di cantiere sono state effettuate in tutto 20 giornate lavorative dedicate all’attività archeologica, nelle quali si è delineato il quadro dei rinvenimenti: la presenza di condutture, in parte ancora coperte con grandi lastroni in peperino, rimanda a una fitta rete fognaria e idrica, probabilmente in parte legata anche alla presenza di una fontana. Le evidenze documentano diverse fasi cronologiche che arrivano fino al XIX secolo e attestano l’alto livello di organizzazione dei servizi, raggiunto già nella città medievale e moderna.

    Per quanto riguarda le sepolture rinvenute, sono da mettere in relazione con la vicina chiesa di Sant’Angelo in Spatha e con la presenza di un’area cimiteriale che potrà essere indagata alla ripresa dei lavori, così da comprenderne a pieno la tipologia e la datazione.

    Un altro importante dato archeologico viene dal rinvenimento di alcune strutture murarie individuate lungo il limite del cantiere, a ridosso della chiesa stessa, che ci restituiscono una diversa forma di occupazione e organizzazione dello spazio urbano antistante la chiesa.

    La Soprintendenza auspica, con la ripresa dei lavori e prima della chiusura degli scavi, di poter rendere visitabile l’area di cantiere, compatibilmente con le norme di sicurezza, concordandone le modalità di ingresso con la direzione lavori, in modo da condividere con tutti i cittadini le novità emerse in questa importante zona della città.

    Lo stesso intento è stato manifestato dalla delegazione comunale incontrata alla Rocca Albornoz il 13 gennaio scorso, unitamente alla comune volontà di chiudere al più presto il cantiere per consentire la ripresa delle regolari attività cittadine”.