Se spesso plaudiamo reazione da gruppo non vero, verissimo, alle avversità che fin qui hanno contraddistinto la stagione laziale da dicembre in poi, stavolta la Lazio deve decisamente contestarsi l’approccio ad una gara decisamente importante colpevole d’aver sottovalutato un avversario come la Fiorentina, reduce sì da un mese e mezzo complicatissimo e senza vittorie ma pur sempre una delle rivelazioni e diretta concorrente di tutta la prima parte di campionato. La reazione stavolta è quella viola che sbanca l’Olimpico: Palladino spegne ogni voce, per loro punto di ripartenza. Dopo le vittorie in scioltezza tra Verona e Real Sociedad troppo soft l’approccio al posticipo domenicale interno: la Fiorentina ha valori che riscopre e con la spinta determinata delle corsie esterne produce il doppio colpo firmato Adli e Beltran dopo splendide azioni corali che indirizzano la gara. Nella ripresa è tutt’altra Lazio ma è troppo tardi: non arriva l’episodio che riapre la partita presto, arriva solo a ridosso del recupero, illude Marusic e scatta l’assalto finale, Pedro stampa sul palo la stoccata finale e 2-1 Fiorentina all’Olimpico. Volti increduli, ma stavolta tanto da recriminarsi. Perché si perdono punti fondamentali se si vuol sognar Champions, in questa maniera. Tra gli altri risultati risale tra mille tensioni il Milan che ribalta in pieno recupero tre a due il Parma a San Siro, vincono entrambe le milanesi perché fronte altissima classifica pure l’Inter rispetta i pronostici e col poker in scioltezza a Lecce resta a tre punti dal Napoli: in scia, con Firenze da recuperare, sempre. Sorrisi pure in campionato e finalmente vittoria in trasferta per la Roma di Ranieri che in quel di Udine ribalta nella ripresa e vince due a uno con doppio rigore: prima Pellegrini poi Dovbyk, ossigeno giallorosso.
Sport
26 Gennaio 2025
Colpe e rimpianti Lazio: resurrezione Fiorentina all’Olimpico. Inter in scia Napoli, ossigeno Roma e Milan