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    Cronaca
    27 Gennaio 2025
    “Si sta male qui dentro… si sta tanto male, è un inferno”: la richiesta di aiuto di un’anziana nella Rsa degli orrori inascoltata dalla figlia

    di Simona Tenentini

    LATERA – “Si sta male qui dentro… si sta tanto male….”: è un grido d’aiuto inascoltato quello di un’anziana ospite della Rsa Villa Daniela che, dopo giorni e giorni di violenze, chiama la figlia.

    E’ rimasta un tempo interminabile con il pannolone sporco di feci e lamenta, contemporaneamente, una cistite, ma nessuno degli operatori se ne preoccupa, anzi, dalle registrazioni emerge un’intolleranza generalizzata nei confronti della donna, costretta a immani sofferenze che la portano a chiedere l’aiuto della figlia (non presente) ed addirittura della defunta madre.

    E’ una spirale indicibile di violenze fisiche e verbali quella che emerge dalle intercettazioni.

    “Alle ore 15:37:40 XXX si lamenta dicendo che sono due giorni che non la lavano.

    A quel punto Battiloro replica dicendole “Si, perchè al terzo te lavamo con l’idropulitrice”.

    Interviene allora l’operatrice Ciasar, nel frattempo rientrata in stanza commentando che ieri le ha fatto la doccia. L’ospite replica dicendo che dopo la doccia non si è più lavata.

    Battiloro interviene proferendo testuali parole “Morirai, di sporco. Morirai prima o poi, spero presto per te, cosi smetti de rompe il cazzo”……L’ospite si lamenta che vuole andar via dalla struttura.

    Battiloro: “Magari fosse Dio che te portano via. lnvece le telefoni, ogni volta gli dici che vuoi andà via invece ti lasciano qua. Magari fosse un giorno che gli piglia la ruzza di portarti via davvero. Ci fanno ’sto favore!” .”

    L’anziana donna chiede quindi più volte di andare in bagno ma inutilmente: “Ti mettiamo il pannolone e poi tiriamo su la mutanda”.

    Alla sua replica “lo non sono mica una bestia, eh!?” risponde Battiloro: “E‘ no, insomma, siamo li”.

    Dalle 16:31:08 è un crescendo di sofferenze:  “Venite a cambiarmi! E’èè? Ma che siamo matti? So piena di merda’ e poi, con voce flebile “…Ohi, olii mammina. Oddio [incomprensibile]”

    O Madonnina santissima, un patimento che non si intende, cosi mai avuto, mai avuto un patimento cosi. Come farò a fa’ giorno domattina non Io so. M’ha levato tutto, te questo m’hai fatto! Un pochino va bene ma cosi, cosi é troppo. Zitta guarda, patisco tanto, io non gliela fo più a sta pati cosi. La cistite. Il pannolone, la cistite, tutto insieme.

    Continue lamentele che le costano il telefono che le viene sottratto, insieme alla possibilità di suonare il campanello.

    Alle ore 20:08:08 la donna continua a soffrire “Quanto mi brucia, guanto mi brucia, non ne posso più, ne posso più, ne posso più..

    Ma l’operatore Curio provvederà a cambiarle il pannolone solamente alle ore 20:30 circa, dopo cinque ore.

    La donna quando torna in possesso del telefono, la mattina successiva, prova a chiamare la figlia,  alla quale cerca di spiegare quanto accaduto il giorno precedente: episodi talmente gravi ed inconcepibili che non viene nemmeno creduta.

    Nel corso della conversazione, l’anziana manifesta la volontà di uscire dalla struttura “Io ti dico la verità, io vorrei veni’ via in tutti i modi”.

    “..la cosa é lunga e grossa parecchio…é una cosa parecchio lunga. Ieri sera non ti rispondevo? ero chiusa…chiusa a letto co i cancelli e il telefono lo aveva preso lui e me l’hanno ridato stamani.

    Mi ha legato le mani al letto e non c’avevo pe piglià il telefono.”

    “Ti hanno messo il cancello ma che cosa racconti!”

    “E allora se non ci credi fa’ come ti pare!! si, davvero davvero.. davvero davvero…io ti dico la verità, io vorrei veni via in tutti i modi.  La situazione mia non sai quanto é brutta, non te la puoi immaginare”.

    L’anziana continua dicendo tra l’altro “mangiare, non mangio quasi niente. Qui è un inferno, è un inferno qui, ecco, qui la verità è questa… Dimmi te che faresti, una vita di inferno così. C’è di bello che mi han curato un po’ il sedere qui, quella è la cosa bella, che mi han curato il sedere, quello si, ma per mangiare, per mangiare non esiste, per mangiare è uno schifo. Quand’ero a casa mangiamo tanta frutta e tanta verdura e al bagno ci andavo bene, ci andavo da me, ma ma qui la frutta e la verdura non esiste, capito. E’ questo il male più grosso. “.