
C’è stato un momento quest’anno dov’è stato al centro d’Italia. Dove tutti gli occhi calcistici del Bel Paese non hanno fatto altro che incrociare il suo, di sguardo. E quella rincorsa. Per trasformar quel rigore e trafiggere Perin per consegnare all’Empoli la prima storica semifinale di Coppa Italia della sua storia ma soprattutto, mediaticamente, per infliggere quella clamorosa eliminazione juventina che non ha fatto rumore, di più, tanto da metter Motta fortemente in discussione per presente e futuro bianconero. Parliamo del classe 2024 che nelle ultime settimane ha pertanto conquistato le luci della ribalta: Luca Marianucci, prodotto del settore giovanile empolese, che ha saputo sfruttare lungodegenze e defezioni dei suoi compagni di reparto per conquistarsi un posto da titolare inamovibile della retroguardia di D’Aversa prima, le attrazioni dei grandi club italiani poi. Così, nemmeno il tempo di lanciar la corsa, che qualcuno ha ben pensato d’anticipar tutti, sbranar subito ogni concorrenza e chiudere i giochi per assicurarsene il futuro. Parliamo del Napoli. Già, Marianucci, dall’azzurro all’azzurro. Perché chiuderà la stagione coi toscani sperando di condurli alla salvezza per poi osare il grande salto. Manna ha già chiuso i battenti: quasi 10 milioni di euro più bonus all’Empoli. Accordo fatto, con tre mesi d’anticipo. Fortemente voluto da Conte, sempre attento alla crescita dei giovani affamati centrali italiani. Voleva Comuzzo, Commisso e la Fiorentina hanno resistito, adesso sfoglia la margherita e pesca l’alternativa. Un colpo per il futuro che profuma tanto di Conte, concentratissimo sul presente e quella corsa Scudetto con l’Inter sperando di portare il suo primo Napoli a velocità più forti di quelle normali fino allo sfinimento, ma già calibra il suo secondo anno di progetto sulla panchina azzurra. Marianucci che ad Empoli gioca a tre, polivalente ed affamato, non può essere un caso: un altro segnale a spegnere chi mina quella che resta sostanzialmente certezza, la permanenza d’Antonio. E non è finita qui, perché Manna e ADL vogliono ulteriormente accontentarlo: per ricostruire la difesa e trovare una pedina migliore di Rrahmani da sistemare al fianco di Buongiorno, serve un titolarissimo pronto e più formato/esperto di Marianucci. Non è mistero. Piace eccome Beukema, ennesimo perno valorizzato dal Bologna di Sartori. Non è semplice: richiesta felsinea di 25 milioni. Se il Napoli decidesse d’accelerare, non è escluso che anche in questo caso possa aprir davvero fortemente i rubinetti e provare ad anticipare la concorrenza anche in questo caso, a partir da aprile.