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Cronaca
14 Marzo 2025
Santa Marinella – Angeletti contro Tidei: “Sindaco rischia di sborsare 360mila euro ad Arsial per inerzia”
Il consigliere comunale attacca frontalmente il primo cittadino sul nuovo caso Arsial

SANTA MARINELLA – Riceviamo e pubblichiamo dal consigliere Roberto Angeletti – Il Sindaco di Santa Marinella Pietro Tidei, sempre prodigo nel dispensare giudizi accusando di sciatteria le precedenti amministrazioni comunali, questa volta non si accorto che forse proprio a causa dell’inerzia della sua amministrazione rischia di dover sborsare oltre 360 mila euro nei confronti dell’Arsial. E si parla ovviamente di soldi pubblici ovvero dei cittadini e contribuenti di Santa Marinella. Per questo motivo si è ritenuto di dover presentare formale esposto oltre che al segretario, al collegio dei revisori di conti del Comune e anche alla Procura Regionale della Corte dei Conti affinché la magistratura contabile apra un procedimento volto a stabilire se sia stato commesso o meno un presunto reato di danno erariale e, nel caso, stabilire le eventuali responsabilità anche sul piano risarcitorio. Non si vuole entrare nel merito della lite scaturita dopo che il Comune di Santa Marinella aveva disposto un esproprio di terreni appartenenti all’Arsial per eseguire alcune opere di messa in sicurezza idraulica del fosso Ponton del Castrato, ma da quanto emerge dalla lettura dei documenti regolarmente pubblicati all’albo pretorio l’amministrazione non ha mai versato all’Arsial la cifra pattuita quale equo indennizzo per i terreni oggetto dell’esproprio. Ne consegue che il tribunale di Civitavecchia ha emesso nel novembre 2024 un decreto ingiuntivo nei confronti del Comune, con nota acquisita al protocollo generale in data 19.12.2024, per un importo di 359 mila euro. La giunta municipale ritenendo, come espresso nella motivazione, fosse opportuno resistere in giudizio e opporsi al decreto ingiuntivo in data 20 gennaio 2025 approvava una delibera, per dare mandato ad un suo legale di fiducia di tutelare le ragioni dell’ente. È di tutta evidenza che il ricorso di opposizione al decreto ingiuntivo andava depositato entro 40 giorni, ma è altresì palese che tale scadenza non sarebbe stata rispettata. Solo in data 4 marzo 2025 infatti il funzionario comunale responsabile affidava con determina dirigenziale l’incarico all’avvocato Morini di Ladispoli. Se tutte le date riportate nei documenti sono esatte e non c’è ragione di credere che non lo siano, il termine perentorio dei 40 giorni per depositare in tribunale l’atto di opposizione all’ingiunzione appare ampiamente superato e pertanto sarebbe venuta meno la possibilità da parte del Comune di resistere in giudizio avvalendosi della facoltà di dimostrare che l’Arsial non aveva alcun diritto ad ottenere l’indennizzo di oltre 360 mila euro. Qualora dovessero emergere responsabilità in merito come intendono procedere l’amministrazione e il sindaco pro tempore? Fiduciosi come sempre del corretto e puntuale operato degli organi inquirenti o istituzionali chiamati a dirimere la questione non ci si può esimere dal fare un’ultima considerazione, ma non sul piano strettamente giuridico, quanto piuttosto su quello etico e morale. È legittimo domandare il perché una maggioranza tanto solerte con il suo nutritissimo staff della comunicazione nell’illustrare progetti in essere che talvolta non esistono nemmeno su carta, non sia altrettanto propensa ad informare cittadini sull’esistenza di controversie legali e di altre vicende amministrative di pubblico interesse che in nome della trasparenza meriterebbero un’adeguata divulgazione.

Istanza al Comune per decreto ingiuntivo Arsial