
Dopo mesi e mesi di lungo inverno calcistico senza fiato, tra coppe domestiche e campionato ma soprattutto sedicesimi ed ottavi di Champions, Europa e Conference League, il calcio europeo per club riassapora la sosta per le nazionali e mai come stavolta, forse, per un calendario così fitto e contratto a tratti palesemente forsennato, tanti allenatori abbracciano l’international break. Si fanno calcoli prima dell’ultimo curvone decisivo di stagione, senz’altro, ma soprattutto si respira. E chi può, recupera infortunati. Torna quindi l’Italia, chiaramente. Quarti di Nations League: in palio semifinali a giugno e percorso di qualificazioni ai prossimi mondiali, vero e proprio obiettivo di sempre della gestione spallettiana, decisamente più agevole. Il bivio è una superclassica. Quella, superclassica. Attesa da tempo, quella con la Germania. Giovedì 20 si gioca a San Siro, ritorno domenica 23 a Dortmund. Sussisteva grande attesa per le convocazioni del commissario tecnico Luciano Spalletti, le prime del 2025, arrivate intorno alle 18 del venerdì pomeriggio. Gran blocco delle nuova generazioni di difensori tutto confermato: oltre a Bastoni, Calafiori e Buongiorno s’aggiunge Comuzzo; senza Dimarco la novità è Ruggeri, per il quinto di sinistra; a centrocampo subito premiata la scelta d’andar a Torino, Casadei convocato in nazionale; la grande novità tuttavia è sulle ali, dove nonostante per sistema 352 fuori dal giro per tanti mesi Spalletti ha deciso di richiamar Zaccagni, capitan Lazio. Che sia un’alternativa per cambio sistema, sempre con gli stessi principi? Oppure un punto d’incontro in un 3421 in caso di necessità? Tornano pure Politano e Lucca, ma soprattutto riflettori sul confermatissimo Kean, centravanti che insidia Retegui.