
Una vittoria manifesto, forse la più importante della stagione, quella che lancia l’Inter nello scontro diretto di Bergamo. Due a zero, pesantissimo, come fanno le grandi squadre. Quelle che sanno come si vince, quelle che hanno già vinto, quelle che vogliono rivincere. Destinazione: forte e chiara, il secondo Scudetto consecutivo. E sono gli episodi che spesso possono decidere questo tipo di gare e chi sa, freddi e severi, sfruttarli al meglio. L’Inter vince 2-0 e toglie gran parte del sogno tricolore all’Atalanta proprio prima della sosta per le nazionali. Succede tutto nella ripresa ma l’episodio chiave risale proprio ai suoi albori: corner per l’Inter, un tifoso nel settore ospiti si sente male, c’è bisogno di tempo per prestar i soccorsi sanitari necessari, come pronti via si riprende dopo più di cinque minuti di break la difesa di Gasp si perde Carlos Augusto che sblocca e spiana. E’ un colpo durissimo per l’Atalanta, a cui non sa più reagire. Resta tramortita. Poi Ederson ci mette del suo: giallo, proteste, doppio giallo, Dea in 10 e Gasp toglie pure Lookman. Raddoppia e fredda tutto Lautaro, altro momento perfetto: partita in ghiaccio, in cassaforte. L’Inter ha letto benissimo l’episodio sfortunato e fortuito del tifoso, dettagli e spesso palle inattive fanno la differenza, Ederson ha pesato come un macigno. La classifica adesso fa: 64, 61 Napoli e 58 Dea, che adesso forse archivia i sogni di gloria. I rimpianti, grossissimi, sono quelli del Napoli che lascia altri punti sul campo, non da Conte, stavolta clamorosi: solo 0-0 a Venezia, nel giorno dell’altro scontro diretto. Adesso sosta, poi ultimo curvone: che sia stata la giornata decisiva? Sicuramente non per Motta, che resta fortemente in discussione per il prossimo anno ma, nonostante zero reazione e altro disastro stavolta demolito a Firenze 3-0, resta evidentemente in sella confermato da Giuntoli. Quantomeno fino a fine stagione..