logo
Sport
16 Marzo 2025
Newcastle, 70 anni dopo: battuti Liverpool e maledizione, Wembley e Carabao bianconeri, Toon Army in paradiso

Sorride Shearer. Sorriderà pur Sir Bobby Robson, lassù. Sette decenni dopo. Settanta, ripetiamo settanta anni dopo. Il Newcastle United, istituzione del calcio britannico, ha abbattuto l’eterna maledizione. Arco bianconero a Wembley: colpo grosso, coronato un progetto che durava da anni. Il primo trofeo oltremanica 2025 è tutto bianconero. L’arco è tutto bianconero. Battuto 2-1 l’avversario più difficile, quello più forte, quello che s’appresenterà tempo mesi se non settimane a sollevare la Premier League: quel Liverpool che completa la settimana più dolorosa dell’anno, sconfitta in finale di Coppa di Lega dopo la cocente eliminazione in una Champions che dopo aver dominato tutto l’autunno proiettava i Reds tra le assolute favorite per conquistare un formidabile Double. Finale straordinariamente britannica: due squadre forti, tostissime, intensità stellare. Stavolta la strategia torna a battere la filosofia, Howe batte Slot: blocchi e fisico, palle inattive, Burn la sblocca al tramonto della prima frazione. Nella ripresa il sigillo a freddare al volo all’angolino, quello di una punta tra le migliori d’Europa: consacrazione Isak. E allora muro: forti, arroccati, ma straordinariamente moderni. Solo chi non t’aspetti, Chiesa, che con quel cognome ben dipinge il contesto, riapre: qualche sospiro, alla fine triplice fischio, esplosione bianconera, esplosione Toon Army. Cocktail perfetto, a Wembley trionfa Howe, che prende la rivincita dopo due anni fa, quando vinse il Man United; perseverare e insistere, credere nel proprio progetto con gli stessi elementi e le stesse idee, fa tutto. Ha costruito un’era, un progetto, sempre a latitudini europee e sognante/accarezzante Champions, anno dopo anno. Solidità e colonne, difesa forte, alla faccia di mode e chiacchiere. E proprio fronte Howe oggi ripaga la scelta d’aver rinunciato alla nazionale inglese per amore d’un popolo, quello del nord-est d’Inghilterra, lassù, sul Mar del Nord, dove spirano sì venti freddi ma pieni di bollente passione. Dopo la sosta la Coppa di Lega arriverà al St James’ per la prima volta nella sua storia, farà il suo ingresso in un tempio UK, una vera e propria cattedrale al centro della città. Ha perso il Liverpool, ha vinto il Newcastle, ha vinto il calcio britannico. Ancora una volta.