Non sono ore semplicissime in casa Lazio. Oltre al danno pure la beffa. Il cappotto di Bologna ha fatto rumore, eccome. Lotito su tutte le furie, pur con Baroni stesso. Una Lazio palesemente stanca e stremata quella vista durante le ultime settimane, una squadra che ha superato a fatica l’esame Plzen, una squadra che dopo il mezzo passo falso interno con l’Udinese è letteralmente capitolata sulla via Emilia contro una direttissima concorrente per quel sogno chiamato Champions che dalle parti di Formello inseguono ormai da autunno inoltrato. Quella della ricostruzione, quella del primo anno di progetto Baroni non è senz’altro rosa lunghissima; se perde due o tre tasselli importanti può far fatica. E parecchia. S’è sentita nelle ultime settimane se non nell’ultimo mese la lesione che ha tolto Castellanos dai campi di Formello, spedendolo in infermeria. Sarebbe dovuto rientrare dopo la sosta ma vicissitudini e contingenze hanno evidentemente fatto affrettare i tempi: s’è forzato. Ha giocato un’ora giovedì col Plzen, salvo poi risparire in panca domenica a Bologna. E qualcuno ha cercato di indagare proprio su quella panchina che aveva destato perplessità. Mistero, dubbi. Bene, ciò che si temeva: potrebbe trattarsi di una nuova lesione. In questo caso non più all’adduttore, bensì al polpaccio: insidioso. Fuori un’altra ventina di giorni. Salta le primissime gare dopo la sosta: Atalanta e Bodo stesso. Forse pronto per il ritorno coi norvegesi, ma il grande obiettivo a questo punto diventa recuperarlo per il derby di domenica 13. Stavolta.. cercando di non affrettare i tempi.