
Alla fine passano i tedeschi. E l’Italia paga i suoi clamorosi due volti. Sconfortante la prima frazione. Perché la Germania sblocca e surclassa. L’atteggiamento è colpevolmente sbagliato, soprattutto dopo aver perso la gara d’andata. Invece la Germania tesse e palleggia e dilaga: 3-0 all’intervallo. Il raddoppio è imbarazzante: su corner dormono tutti, Musiala deposita a porta vuota, tra il sorpreso e l’imbarazzo. Immagini da terza categoria, con tutto il rispetto per la terza categoria. Nella psiche azzurra la rabbia di Spalletti si fa sentire all’intervallo e rientra tutt’altra Italia: Kean ha fame e sbrana, riaprendo tutto. Il var toglie rigore, quello che fiocca arriva troppo tardi: Raspadori in pieno recupero, ma non c’è più tempo per cercare il sorpasso che dopo una rimonta e un 3-3 così pirotecnico avrebbe avuto sì del clamoroso misto epocale. Ma l’Italia c’è. Viva. Il primo tempo è da seppellire, il secondo è luce e continuità post Parigi. I prossimi mesi diranno chi è davvero l’Italia spallettiana. In semifinale va la Germania, agli azzurri gruppo a cinque più complicato: qualificazioni mondiali che a Coverciano partono già a giugno. Isreale, Estonia e Moldavia, sì, ma occhio alla Norvegia. Solo la prima va diretta, e conosciamo bene i playoff…