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24 Marzo 2025
Dazi, Mattarella: “Speriamo che il buon senso prevalga”

(Adnkronos) – Sui dazi “speriamo che il buon senso prevalga”. Con queste parole il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha risposto oggi, lunedì 24 marzo, alla domanda di un giovane dello stand della Coldiretti, preoccupato per quanto annunciato dal presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. “Bisogna essere sereni, senza alimentare un eccesso di preoccupazione, perché l’Unione europea, di cui facciamo saldamente parte, ha la dimensione, la consistenza, la forza per interloquire in maniera autorevole, con calma ma con determinazione, per contrastare scelte di chiusura dei mercati e di applicazione di dazi così immotivati e così generali” ha detto nel corso dell’inaugurazione del villaggio ‘Agricoltura è’ in occasione del’anniversario dei Trattati di Roma.

“Il nostro apparato produttivo – ha ricordato il Capo dello Stato – è strettamente interconnesso, integrato, con gli apparati produttivi di altri grandi Paesi d’Europa. Questo fa dell’Europa un soggetto forte, autorevole sul piano economico. Quindi la scelta è interloquire con autorevolezza, con calma, ripeto, ma anche con determinazione perché si mantenga l’apertura dei mercati, che è anche una garanzia di buona vita internazionale”.

“Mercati aperti corrispondono a due esigenze vitali che abbiamo: la prima è quella della pace, la seconda quella dei nostri concreti interessi come Paese esportatore. Quindi è abbastanza ovvio ma è indispensabile ribadirlo: i dazi creano ostacoli ai mercati, ostacolano la libertà di commercio, alterano il mercato, penalizzano i prodotti di qualità, perché tutelano quelli di minor qualità e questo per noi è davvero una cosa inaccettabile, ma dovrebbe essere per tutti i Paesi del mondo inaccettabile”.

Senza l’euro, sottolinea il Capo dello Stato, “i risparmi dei cittadini europei sarebbero stati travolti dalle crisi finanziarie drammatiche dell’inizio di questo millennio, terremoti finanziari che hanno travolto condizioni economico-finanziarie in tutto il mondo, ma l’Europa ha resistito per la moneta comune che è stato un riparo”.

Dopo la firma dei Trattati di Roma, “ci si mise a lavoro per una Comunità di difesa dell’Europa con un Trattato che metteva insieme i sei Paesi per la difesa comune dell’Europa”. “I governi firmarono quel Trattato, ma alla fine il Parlamento francese non lo accolse e quel tentativo sfumò: ne paghiamo ancora le conseguenze” conclude.