
(Adnkronos) – Il sindaco di Istanbul Ekrem Imamoglu, sospeso dalle sue funzioni e di cui ieri è stato confermato formalmente l’arresto, è stato ufficialmente designato candidato alle presidenziali del 2028 dal suo partito, il Chp. A indicarlo all’Afp è stato un portavoce del Partito popolare repubblicano, principale forza di opposizione, che ieri ha celebrato le primarie. Imamoglu era l’unico candidato in lizza.
Accusato di “corruzione” e “sospeso temporaneamente” dall’incarico di sindaco di Istanbul”, l’esponente del Chp e rivale politico numero uno del leader turco Recep Tayyip Erdogan è detenuto da ieri e respinge ogni addebito. La notte appena trascorsa è stata la quinta di proteste in Turchia e, secondo la Bbc, quella con gli scontri più intensi mai visti da anni nel Paese con lacrimogeni e proiettili di gomma utilizzati contro i manifestanti. Alle proteste hanno preso parte decine di migliaia di persone.
Ieri sera una folla si è radunata nei pressi degli uffici del Comune di Istanbul. Armati di bandiere turche, i manifestanti hanno intonato slogan di fronte ai poliziotti. Gli agenti, riporta la rete britannica, sono stati visti intervenire con cannoni ad acqua e spray al peperoncino. Mai in Turchia c’erano state proteste di questa portata dalla mobilitazione del 2013, dalle proteste di Gezi Park. Secondo l’agenzia Afp si sono registrate manifestazioni in almeno 55 delle 81 province della Turchia. E, riporta stamani la Bbc, secondo le autorità turche dall’inizio delle proteste sono stati effettuati più di 700 arresti.
Le ultime denunce arrivano dal Tkp, il Partito comunista di Turchia, che su X ha reso noto che stamani è stato prelevato dalla sua abitazione il dirigente della forza politica a Istanbul, Ahmet Dincel, dopo aver partecipato alla mobilitazione per l’arresto di Imamoglu. Stessa sorte per altri quattro esponenti del partito che hanno manifestato a Sarachane “per difendere il diritto della popolazione a partecipare alla vita politica”. Il Tkp parla di misure “illegali” e chiede il “rilascio immediato” per tutti.
Il sindacato turco dei giornalisti ha denunciato via X il fermo di nove reporter, anche un fotoreporter dell’agenzia Afp, che hanno seguito le proteste della notte in varie città del Paese. Secondo l’ong Mlsa, sono invece dieci i giornalisti fermati.