
“Lotta fratricida su nomine e spesa a sportello in bilancio”
ROMA – “Ormai la Regione Lazio è diventata un porto franco, non ci sono regole su nulla e la credibilità di questa istituzione viene compromessa ogni giorno da una destra totalmente priva di cultura di governo e di senso della misura, come testimoniano le loro azioni degli ultimi due giorni”.
Lo dichiara Massimiliano Valeriani, presidente della commissione Trasparenza e consigliere regionale del Pd nel Lazio.
“Ieri in commissione sanità, la destra ha proposto la nomina di un nuovo direttore generale nella ASL RM6: peccato che in quel posto, solo 40 giorni prima, lo stesso Presidente Rocca avesse nominato un altro manager che pare sia in procinto di essere nominato nella tanto combattuta Asl di Frosinone. Non contenti, durante la stessa commissione, hanno sospeso l’approvazione di due decreti appena firmati dal Presidente per il Sant’Andrea e lo Spallanzani per una neanche troppo nascosta lotta fratricida dentro la maggioranza”, continua Valeriani.
“Oggi in Consiglio un’altra brutta pagina di questa legislatura decadente con una maggioranza che continua con la “spesa a sportello” e costringe l’Assessore Righini a trasformare ogni provvedimento di “debiti fuori bilancio” o “variazione di bilancio” – aggiunge – Questa situazione oggi ha raggiunto il suo apice, tanto che la seduta è stata sospesa. Il Presidente Rocca, la sua Vicepresidente Angelilli e l’Assessore Righini stanno assistendo passivamente a questo degrado e, a questo punto, ne sono complici. La Regione Lazio rischia sempre di più di compromettere la sua reputazione, vista la situazione quotidiana di scontro su tutto tra fazioni armate l’una contro l’altra dentro la stessa maggioranza, priva di una cultura di governo decente”, sostiene Valeriani.
“La sanità è allo sbando sulle nomine, ci sono ritardi sul Pnrr e tagli sulle strutture territoriali, l’attività ordinaria del Consiglio è completamente paralizzata e si discute solo di provvedimenti di bilancio dentro i quali Assessori e consiglieri di maggioranza si rifugiano”, continua.