
VITERBO – Con 240 banchi totali, ovvero 30 in più dello scorso anno e il principale parcheggio a servizio del centro storico, il Sacrario, reso fruibile per tutti, la Fiera dell’Annunziata 2025 sembra aver colto nel segno.
Un segnale importante per il centro storico, subito promosso dalla sindaca Chiara Frontini. “Con queste misure – ha dichiarato la prima cittadina – la Fiera dell’Annunziata sta tornando agli antichi fasti. Una scommessa che per molti sarebbe stata persa in partenza e invece non c’è sfida impossibile se si crede in quel che si fa. E per le tradizioni, per Viterbo, per il suo centro storico, vale sempre la pena. La Fiera dell’Annunziata è tornata e lavoreremo per renderla sempre migliore”.
Ovviamente, non sono mancati i problemi. Come sempre, l’assenza di banchi su Corso Italia e altre zone (dovuta alla riduzione drastica dei banchi rispetto al periodo pre-Covid) si è fatta sentire. Vedere la principale via cittadina vuota, con sempre più negozi chiusi per sempre e altre chiusure in arrivo (si parla di un negozio “storico” di Via Roma e in un rinomato brand sul Corso) è un dolore insopportabile per i cittadini e gli imprenditori “superstiti”.
Chi resiste lo fa con le sue forze, ovviamente, magari ingegnandosi con negozi online e altri rimedi, ma l’assenza dell’amministrazione è grande. “Ormai non sanno più che pesci prendere – ci dice un commerciante – noi resistiamo perché abbiamo aperto un negozio online e ora il lungo ponte tra aprile e maggio ci lascia ben sperare, ma poi? Viterbo non può reggersi sulla Fiera dell’Annunziata, anche perché noi, qui al Corso, non abbiamo visto una persona passare anzi, quei pochi che di solito passano oggi ci hanno snobbato proprio per la fiera”.
La crisi economica che attanaglia Viterbo, ma anche tutto il resto della Tuscia, si fa sempre più forte. I commercianti, dal canto loro, cercano di resistere ingegnandosi con eventi e iniziative proprie, ma i costi sono sempre più elevati e anche per quanto riguarda gli affitti si sente già l’aria di nuovi aumenti. Vari proprietari, infatti, sembra stiano tentando ti innalzare ulteriormente i già onerosi costi – ormai fuori dal mercato per un città che non è più attrattiva come un tempo – e proprio questi rincari sarebbero tra le motivazioni della “fuga” di molti imprenditori, costretti a migrare altrove per inseguire il flusso dei possibili clienti, ormai dirottato nelle nuove aree commerciali.