
VITERBO – Riceviamo e pubblichiamo da Andrea Micci (Lega) – “Se è vero che tutti i centri storici d’Italia non stanno vivendo un periodo particolarmente felice, è altrettanto indiscutibile che quando a spopolarsi è addirittura il Corso di una città capoluogo, la situazione diventa particolarmente grave, che supera le normali difficoltà che si riscontrano un po’ ovunque. Di fronte a un simile campanello d’allarme, molto serio, ci si aspetterebbe una maggioranza che si fermasse a riflettere, a rimettere in discussione certe decisioni, a studiare delle contromisure. Grandi marchi che fuggono dal Corso, saracinesche che si abbassano una dopo l’altra in quella che era la via principale dello shopping cittadino e nemmeno un sussulto, una riflessione, una discussione nella maggioranza Frontini sul proprio operato di questi tra anni, arco di tempo in cui, guarda caso, commercianti e residenti denunciano un vero e proprio crollo verticale, rispetto a quel lento logoramento che pure c’era stato negli anni precedenti. Di fronte alla drammatica spirale in cui sta precipitando il centro storico, ben rappresentata dalla gravissima e recente desertificazione del Corso, credo che sia giunto il momento per la sindaca di smettere di parlare delle colpe di chi c’è stato prima e iniziare a spiegarci, invece, quale pensa sia stato il suo di contributo alla preoccupante situazione che si sta affermando sotto gli occhi di tutti e che rischia di riconsegnarci, in pochi anni, una parte di città addirittura spettrale, dove quasi più nessuno vorrà avventurarsi. Altro che isola pedonale. Il timore è che la maggioranza Frontini sia partita dalla fine, calando sulla città decisioni e azioni che in altri Comuni sono state adottate solo dopo che i centri storici erano stati fortemente rilanciati. Cito qualche esempio: chiudere l’ingresso a Porta Romana, impedendo l’accesso in una strada già vuota. Mantenere e non rimodulare una ZTL in una via dove in certi orari nessuno passeggia. Raddoppiare la tariffa oraria dei parcheggi a servizio del centro storico, rendendoli meno appetibili dei posti auto gratis dei grandi centri commerciali già preferiti da gran parte dei viterbesi. Ostinarsi a propinare un servizio navetta che nessuno utilizza. Pensare di imporre certi stili vita, anziché renderli appetibili e convenienti, è una sottile distinzione che può fare una grande differenza. Ma dove sono le misure adottate da questa amministrazione per riportare la gente nel centro storico? Dove sono le politiche incentivanti per il ritorno dei residenti, il sostegno al commercio, una seria visione organizzata e organica di isole pedonali e ZTl, politiche di incentivazione all’utilizzo dei parcheggi con rimodulazione di tariffe e gratuità in certe condizioni. Sono solo alcuni dei temi, su cui l’amministrazione Frontini non è ancora pervenuta”.