logo
ultimora
28 Marzo 2025
Emanuela Orlandi, il riscatto fantasma in due documenti del Sismi: il retroscena

(Adnkronos) – Il presunto pagamento di un riscatto. Ma da parte del Vaticano la smentita di contatti con i rapitori Emanuela Orlandi e di aver pagato. E’ quanto emerge da due documenti del Sismi, rivelati da ‘Il Venerdì di Repubblica’ sul caso della cittadina vaticana scomparsa il 22 giugno 1983.

È il 27 luglio del 1983, a poco più di un mese di distanza dalla scomparsa di Emanuela e “in un appunto del Sismi, i servizi segreti militari (ora Aise), finora rimasto inedito, si trovano – quasi tutte espresse al condizionale – alcune informazioni che la riguardano, reperite da una fonte proveniente dall’Arma dei Carabinieri. Al documento è allegata un’altra informativa, anch’essa inedita, datata 12 agosto 1983, da cui emerge una riunione avvenuta il giorno precedente presso il Vaticano alla quale erano presenti diverse autorità investigative che al tempo si occupavano del caso”, sottolinea il settimanale spiegando che il dossier è stato acquisito all’Archivio centrale di Stato dove è stato versato in seguito all direttiva Renzi del 2014.

Nel primo appunto, riporta ‘Il Venerdì di Repubblica’, si fa riferimento a un riscatto che sarebbe stato pagato per la ragazza. Si fa riferimento inoltre a “‘notizie importantissime’ sul Vaticano stesso che sarebbero state a conoscenza del padre di Emanuela, al passaggio dell’ostaggio da un gruppo di rapitori a un altro e a un rapporto ‘segretissimo’ che sarebbe stato stilato dall’allora ambasciatore italiano presso la Santa Sede e inviato ad asseriti ‘vertici'”.

Come riferisce il settimanale il secondo documento “è datato 12 agosto 1983. I Servizi vi annotano di una riunione avvenuta il giorno precedente presso il Vaticano in cui erano presenti le autorità investigative”. “In questo consesso, il sostituto della segreteria di Stato, Eduardo Martínez Somalo, smentisce la notizia sul pagamento del riscatto”. Come riporta il settimanale nell’informativa è annotata anche la smentita di Martínez sui contatti con i rapitori, mentre l’ecclesiastico avanza dei sospetti su un profugo bulgaro.

Dai documenti si evince che “Sismi, Sisde e Vaticano erano coinvolti fin dall’inizio nelle attività investigative”, afferma all’Adnkronos la giornalista Simona Zecchi, che ha scritto l’articolo di oggi sul ‘Venerdì di Repubblica’, aggiungendo che alla luce di ciò “è impossibile dire, ancora adesso, da parte del Vaticano che non ci sia un dossier risalente nel tempo” sulla vicenda.

“Non abbiamo mai avuto dubbi sul fatto che in Vaticano esistesse un fascicolo sul rapimento di Emanuela Orlandi ed è questo il motivo per cui dal 2017 ne facciamo richiesta a gran voce: spiace che siamo nel 2025, ne parliamo ancora, ma non lo abbiamo mai visto”, dice quindi all’Adnkronos l’avvocato Laura Sgrò, legale della famiglia di Emanuela Orlandi, riguardo ai due documenti del Sismi.

“Mi auguro che il Vaticano, che ne ha ammesso l’esistenza, lo metta immediatamente nella disponibilità della procura di Roma e della Commissione parlamentare di inchiesta in un’ottica di collaborazione nella ricerca della verità”, prosegue l’avvocato Sgro’.

Quanto all’ipotesi e alla successiva smentita del pagamento di un riscatto, come emerge dai due documenti, il legale sottolinea è necessario poter “analizzare adeguatamente tutta la documentazione e quindi anche questi fatti per poter contestualizzare un documento”.