
Ci fosse una gara identitaria dell’annata e del momento storico di Frosinone e Sampdoria versione cadetteria 2024/25 sarebbe senz’altro quella del pomeriggio di sabato 29 marzo al Ferraris di Genova. Specchio manifesto di quanto sta accadendo. Strepitosa cura Bianco a risollevare miracolosamente le sorti di una squadra mai stata tale, quest’anno: agglomerato scellerato e deserto sconfinato fino a quest’inverno, poi svolta dopo Vivarini e Greco, l’avvento del terzo tecnico stagionale e pur dopo sosta fior fior di risultati. I giallazzurri riprendono da dove avevano lasciato e stavolta, in un tempio di B come Marassi, sigillano quella che soltanto un mese fa era diventata ormai un miraggio, la salvezza. Si portano a casa un altro scontro diretto con un punteggio grosso, mediatico, roboante: tre a zero a Genova, pioggia di reti nella ripresa, a demolire una Sampdoria che adesso sì, sprofonda, vedi spettri e streghe nonostante investimenti, una rosa pensata per risalir in A ma costruita per rischiare una C adesso tremenda e calcisticamente macabra prospettiva reale, concreta, tangibile. Nel primo tempo Coda sbaglia rigore; nella ripresa allora colpiscono i ciociari, oggi squadra vera, apre Kone e raddoppia Monterisi su torre di bentornato leader Lucioni; chiude Ghedjemis nel finale, tris e fischi, contestazione totale su quel Doria in caduta libera. Drammatica. Il Frosinone invece quella luce non la vede più: la tocca, si abbronza. Raggiante. Trionfo Bianco. Bravo Angelozzi al terzo tentativo, perfetto mercato di gennaio, cavalli di ritorno altro che minestre riscaldate: giallazzurri che salgono a metà classifica, undicesimo posto, ciel serenissimo, quarta vittoria consecutiva a gonfie vele. Per la Samp, invece, adesso terz’ultima.. è piena zona retrocessione.