
(Adnkronos) – All’indomani del devastante terremoto di magnitudo 7.7 nel sud est asiatico, il bilancio delle vittime in Myanmar – epicentro della scossa – è salito ad almeno 1.007 persone. Ad annunciarlo oggi è la giunta al potere. Sono intanto 2.389 i feriti e 30 le persone ancora disperse, spiegano le autorità. Secondo gli ultimi dati forniti, le abitazioni danneggiate dalla scossa nella sola regione di Mandalay sono 1.591. A riferirne è la Bbc.
E la zona più colpita è proprio quella della regione di Mandalay, la seconda città più grande del Paese. Ma con le comunicazioni danneggiate, l’entità del disastro è ancora difficile da valutare e il bilancio delle vittime potrebbe ancora aumentare.
Oltre 90 persone sarebbero intanto intrappolate tra le macerie di un edificio residenziale di Mandalay, la città birmana che si trova nella zona dell’epicentro del terremoto che ha colpito ieri la regione. A riferirlo all’Afp è stato un responsabile della Croce Rossa. I soccorritori sono alla ricerca di superstiti tra ciò che resta dello Sky Villa Condominium, costruzione di 12 piani che non ha resistito alla scossa.
Tra gli edifici crollati per il sisma a Kyaukse, sempre nella regione di Mandalay, vi è anche la scuola materna West Mye Mye Kyi. I soccorritori hanno riferito di aver recuperato questa mattina i corpi senza vita di 12 bambini e di un’insegnante. Si teme che molte altre persone siano ancora intrappolate sotto le macerie, mentre con il passare delle ore le possibilità di sopravvivenza si affievoliscono.
La Bbc riporta che secondo alcune fonti non confermate, sarebbero circa 50 i bambini e sei gli insegnanti ancora dispersi dopo il crollo dell’edificio. “Il numero approssimativo di persone presenti nella scuola era 50, ma al momento disponiamo solo dell’elenco di coloro che sono stati evacuati. Finora abbiamo recuperato 13 corpi”, ha dichiarato un membro della squadra di soccorso.
Le operazioni di ricerca e salvataggio sono supportate dall’amministrazione della diga di Kyaukse, dalla Croce Rossa e da gruppi di assistenza sociale. Il terremoto ha causato danni significativi anche nella città di Kyaukse, dove diverse abitazioni e negozi sono crollati.
La scossa si è verificata ieri alle 14.20 ora locale, le 7.20 in Italia, a nord-ovest della città di Sagaing, nel Myanmar centrale, seguita pochi minuti dopo da una scossa di assestamento di magnitudo 6,4. Il terremoto ha raso al suolo edifici, distrutto ponti e danneggiato strade in vaste aree del Paese.
Il sisma è stato avvertito in Cina e in Thailandia dove ha innescato il crollo di alcuni edifici. A Bangkok un grattacielo in costruzione è crollato e diversi operai sono morti, ma è corsa contro il tempo per liberare 110 persone che si ritiene siano intrappolate sotto le macerie di un alto grattacielo in costruzione, hanno detto i funzionari.
Riferendosi alla stima sui decessi, l’Usgs, l’istituto geologico americano, teme “migliaia di morti” e parla di ”allerta rossa per vittime e perdite economiche correlate alle scosse” sismiche. ”E’ probabile un numero elevato di vittime e danni estesi, il disastro è verosimilmente esteso” si legge sul sito dell’Usgs.
Il terremoto è stato avvertito con forza anche a Bangkok, in Thailandia. Almeno nove le persone che hanno perso la vita a causa del sisma, ha reso noto il governatore di Bangkok Chadchart Sittipunt, spiegando che 7 vittime sono lavoratori uccisi dal crollo del grattacielo di 30 piani in costruzione nella capitale thailandese. 81 le persone intrappolate sotto le macerie, spiegava il vice premier Phumtham Wechayachai. Decine di lavoratori sono stati tratti in salvo. Il premier thailandese Paetongtarn Shinawatra proclamato ieri lo ”stato di emergenza” nella città.
Ci sarebbero intanto almeno quindici persone vive sotto le macerie dell’edificio in costruzione a Bangkok crollato a seguito della scossa. Le persone in vita sono in profondità sotto le macerie, tra i 5 e i 10 metri, riporta la Bbc citando le fonti locali.
L’Associazione delle Nazioni del Sud-Est Asiatico (Asean) ha annunciato che sosterrà le operazioni di soccorso in Myanmar e Thailandia. L’organismo – che si compone di dieci paesi membri, tra cui i due colpiti dal sisma – ha parlato di urgente necessità di assistenza umanitaria dopo che il terremoto “ha causato un numero significativo di perdite umane, di feriti e danni”. A riferirne è la Bbc.
L’organismo afferma che “lavorerà a stretto contatto per coordinare l’assistenza umanitaria, sostenere e facilitare le operazioni di soccorso e garantire una risposta umanitaria tempestiva ed efficace”. Gli altri membri dell’Asean sono Indonesia, Malesia, Singapore, Brunei, Laos, Vietnam, Cambogia e Filippine.