
di Simona Tenentini
RIETI – Cani ristretti in gabbie anguste, senza cibo e senza poter uscire.
Il canile sanitario di Rieti versa in una situazione di assoluto degrado e, quel che è peggio, come denunciano i volontari: “Nella totale indifferenza delle istituzioni, Comune di Rieti ed Asl in primis.
Condizioni da vero e proprio lager, ulteriormente peggiorate da quando la vecchia struttura del sanitario è stata sgomberata per realizzarne una nuova.
“In realtà i lavori promessi da tempo non sono mai partiti e, nel frattempo, i cani che erano “ospitati” prima dello smantellamento sono stati sistemati in altre collocazioni “di fortuna” in cui i versano in condizioni di inaccettabile degrado.
Nei locali lavanderia ci sono cinque cani in gabbie anguste da circa un mese senza poter uscire. Tra questi c’è Thor, un meraviglioso akjita definito mordace che avrebbe dovuto essere osservato da un veterinario ASL, tale dottor Corradini, che nessuno ha mai visto. Altri si trovano in ricoveri di cemento all’interno di gabbie e circondati da rifiuti di ogni genere.
Quel che è peggio – proseguono i volontari – è che alla nostra associazione è stato vietato di entrare ed i cani, lasciati spesso senza cibo, non possono nemmeno uscire per sgambare qualche ora all’aria aperta: tutti il giorno chiusi in gabbie metalliche sporche ed anguste.”
“Ci vuole del genio per progettare una soluzione simile per quelle povere anime provenienti da sequestro per maltrattamento – proseguono – Visto che sono già abituate ad essere maltrattate, meglio continuare con un maltrattamento, questa volta “legalizzato” con il beneplacito del Comune di Rieti e della ASL.
Solo una mente perversa e sadica può concepire una soluzione del genere ignorando la possibilità di ospitare queste anime nei box e nei recinti più che dignitosi costruiti grazie all’associazione Adozioni del Cuore – Rieti per consentire loro un minimo di riabilitazione.”
Una situazione di tale degrado che non è sfuggita all’associazione animalista Stop Animal Crimes Italia che ha chiesto l’intervento del Sindaco di Rieti e dell’Autorità Giudiziaria denunciando: “Anomalie che si trascinano da tempo, come la stabulazione dei cuccioli in una stanza adibita a lavanderia, dunque nel frastuono dei lavaggi, come la chiusura del canile sanitario e sistemazione dei cani tra quelli del rifugio e in parte proprio nella stanza adibita a nursery, l’elevato tasso di mortalità di cuccioli così come segnalatoci ed altre questioni che abbiamo formalmente segnalato alle Autorità competenti”.
Nel frattempo i cani sono ammassati, soffrono atroci sofferenze e non possono nemmeno essere visti da potenziali adottanti: una situazione di certo non tollerabile in un paese che si definisce civile.