
(Adnkronos) – Una “guerra commerciale” non avvantaggerebbe nessuno, “né l’Unione Europea né gli Stati Uniti”. Questa la linea ribadita in occasione della riunione a Palazzo Chigi convocata dal Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, per un approfondimento sul tema dei dazi imposti dagli Stati Uniti e le possibili implicazioni per l’economia italiana.
Alla riunione hanno partecipato i Vicepresidenti del Consiglio Antonio Tajani e Matteo Salvini, il Ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti, il Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, il Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida e il Ministro per gli affari europei, le politiche di coesione e per il Pnrr, Tommaso Foti, il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano.
Dal vertice, si legge in una nota di Palazzo Chigi, è inoltre emersa “la necessità di affrontare il tema con determinazione e pragmatismo, perché – viene spiegato – ogni allarmismo rischia di causare danni ben maggiori di quelli strettamente connessi con i dazi”.
Nel corso del vertice, i Ministri hanno illustrato al Presidente del Consiglio “le diverse ipotesi allo studio per sostenere le filiere produttive e rilanciare la competitività delle imprese”. Proposte che, viene ricordato in una nota, saranno al centro del confronto con le categorie produttive, in programma per domani, martedì 8 aprile a Palazzo Chigi.
Durante la riunione si è discusso anche “degli strumenti necessari per sostenere le imprese, intervenendo sulle regole ideologiche e poco condivisibili del Green Deal e sulla necessità di semplificare il quadro normativo”.
Secondo quanto confermano all’Adnkronos fonti informate, Meloni andrà a Washington il 16 aprile. Incrociando le agende della premier e del presidente americano sarebbe stata individuata questa data per l’incontro con Donald Trump, che avverrà solo due giorni prima dell’arrivo in Italia del vice presidente JD Vance, una visita organizzata con l’obiettivo anzitutto di andare in Vaticano e della quale anche qui non c’è ancora alcuna conferma ufficiale.
La missione di Meloni a Washington, con ovviamente al centro la questione dei dazi che ha stravolto l’agenda di un incontro a cui si lavorava da tempo, cadrà anche all’indomani della data individuata dall’Unione Europea per cominciare intanto ad applicare i controdazi decisi in risposta ai dazi annunciati sull’import dai 27 di acciaio e alluminio.