
CIVITA CASTELLANA – Mister Onofri. Senza girarci intorno, il più grande merito è tutto suo. Ha saputo rivitalizzare un ambiente depresso, ormai risucchiato nelle terrificanti sabbie retrocessione; ambiente che sembrava spacciato, ormai arreso al suo destino. Ha saputo, e questa la parte del Football che ci piace di più raccontare, rivitalizzare tutta un’intera città. Perché adesso a Civita Castellana c’è lume, speranza, salvezza. Quella D da salvaguardare, mesi fa soltanto utopia. L’alba del giorno dopo, per quanto ancora punto di partenza o percorso del viaggio ma tutt’altro che meta d’arrivo, è ancor più dolce. Quel 4-3, quella rimonta, quella zampata di Tascini che corre senza maglia verso la tifoseria resterà per tanto tempo impresso nelle memorie rossoblu. Nel giorno della promozione matematica, ritorno in C e conseguente grande festa a Livorno, i riflettori del girone E di Serie D mirano tutti alla lotta salvezza e la gara più bella del turno. Riflettori che illuminano Civita Castellana e la gioia sfrenata in quel Madami che, altro merito Onofri, solo settimane fa costituiva maledizione stregata, tabù. Gruppo vero, grande spirito oltre la qualità: solo così si ribaltano partite sotto 3-1 come quella con l’Ostiamare a mezz’ora dalla fine. Sirbu è Sirbu, si sa, ancora doppia. Ma senza gruppo e spirito, qualità per cui questa Flaminia ha riconquistato la sua gente, non si ribaltano partite così. 4-3 e vittoria eroica. Adesso, quartultima e addirittura sopra Triestina e Torrenuova, la salvezza diretta dista poche lunghezze: da Montevarchi in giù può succedere di tutto, altro che retrocessione diretta, questa Flaminia può pure sognare d’evitar playout. Fantascienza, mesi fa.