
Manca solo l’ufficialità ma è volte immediatamente al capolinea l’avventura oltremanica dell’ex allenatore della Roma, Ivan Juric. Imminente la separazione col Southampton, ieri matematicamente retrocesso in Championship appena ad inizio aprile, con ben sette giornate d’anticipo rispetto al termine della stagione previsto per fine maggio. Una retrocessione record: la più prematura di sempre. Sussisteva una clausola nel rapporto coi Saints, clausola evidentemente bilaterale: in caso di retrocessione, entrambe le componenti avrebbero potuto attivarla. Bene, attivata dai Saints. Sarà esonero. Anche perché ieri Juric, dopo la decisiva sconfitta a Londra col Tottenham, parlava di lezione da apprendere ma futuro roseo per il club, comunque. Non aveva sciolto alcuna riserva sul futuro in cadetteria, non aveva chiuso le porte ma probabilmente aveva capito che i Saints nutrissero altre idee per la ricostruzione. In ogni modo progettava comunque il finale di stagione. Ecco perché sarà stato sorpreso pure lui. Aveva un missione, che spieghiamo. Solo 10 punti in classifica ed amarissima aritmetica. Subentrato a dicembre, per tentare un’avventura blasonata in Premier ma a contesto senz’altro disperato col club già ultimissimo della classe, diventa l’allenatore peggior per media punti realizzati nella storia britannica con almeno 10 presenze all’attivo: solo 0.29 a partita, pensate. Una serie infinita di sconfitte per una sola vittoria all’attivo, ad Ipswich. Un ruolino di marcia desolante se non deprecabile: la missione del club, ammessa dall’ex Roma, era quella di riuscir a racimolare qualche punticino da qui alla fine (per una retrocessione ormai scontata, fanalino da mesi già palesemente spacciato) per evitar di diventar nei libri di storia la squadra peggior della storia della Premier. Una missione ancora alla portata, considerando i 10 punti in classifica: non sarà fantascienza battere il record negativo del Derby County 2007/2008, che chiuse con sole undici lunghezze all’attivo, ci penseranno Simon Rusk storico membro dello staff del club accompagnato da Lallana, che farà anche da vice, adesso, a fine carriera da calciatore. Sette partite per conquistare almeno due punti ed evitare, almeno sotto questo aspetto, di sbarcare sui libri di storia, come squadra peggiore della Premier.