
TRIGORIA (RM) – Una delle missioni più complicate professionalmente parlando e soprattutto per chi segue all’interno del Grande Raccordo Anulare e fuori le vicende dell’AS Roma è notoriamente aver a che fare con le scelte dei Friedkin. Soprattutto quando si parla di scelte grosse, importanti, sostanziose, di quelle che scandiscono ere. Non tanto direttori, quanto fronte allenatori. Sono tra l’altro americani e texani, profilo per cultura e tradizione molto differente da Pallotta: amano i colpi a sorpresa, scenografie, colpi ad effetto. Come fu con Mourinho. A sorpresissima, dal nulla. Spiazzando tutti, giornalisti compresi. Così come le scelte successive, alcune delle quali piuttosto sorprendenti. Ranieri non sarà dirigente, forse, sarà semplicemente consigliere. Senz’altro consigliero. I Friedkin si fidano e devono fidarsi, eccome. Saluterà, vuol pensione. Ma nell’elezione del tecnico e quindi del progetto del futuro della Roma, Sir Claudio agirà in prima persona. In tanti, specialmente nelle ultime settimane, si stanno incaponendo. Ancora Friedkin, ancora alone di mistero. Che Sir Claudio stesso giostra, anche a livello mediatico. Quando in tanti parlavano del Gasp e Gasp stesso lanciava segnali alla Roma, Ranieri ha categoricamente smentito. Si sa che c’è una lista, redatta da tecnico e Ghisolfi, consegnata ai Friedkin. Che poi sceglieranno. Una lista che, per quanto stesso ammesso da Ranieri in settimana, parla di una margherita che si sta pian piano stringendo sempre di più: dai sette/otto iniziali siamo passati a tre/quattro nomi. Ora, se fosse Claudio avesse stilato una lista soltanto di profili che conoscono eccome il nostro campionato, se Gasperini non fosse minimanente nell’elenco e quindi Sir Claudio abbia manifestato ancora tutta la sua sincerità, ci sarebbe senz’altro Stefano Pioli. Deve liberarsi dall’Al Nassr: tensioni saudite, ipotesi più che concreta. I due si conoscono, sono legati e si stimana. Pioli ripartirebbe di corsa da una piazza come Roma. Tra i gusti c’è sempre Montella, che sembra comunque allettato dal proseguire il suo percorso direzione USA con la sua Turchia. C’è sempre Roberto Mancini, che con la sua Samp non rivestirà alcuna carica ufficiale, ma solo ufficioso consulente. A proposito di passato laziale, va escluso forse definitivamente per motivi di piazza il nome di Maurizio Sarri. Allegri chiede tanto, la Roma vuole progettare: resta il sogno della tifoseria, così come ancor quello più grande che porta ad Ancelotti, ma al momento appartengono ancora alla sfera irrealistica. Ecco che quindi che per completare i domestici spunta un nome a sorpresa. Forse la sorpresa più grande di questa A: Vieira, idee e solidità, capolavoro a Genova, media punti straordinaria dal suo avvento. Conoscendo i Friedkin non è esclusa la pista estera: negli ultimi giorni, con la presenza a sorpresa all’Olimpico per Roma-Juve, s’è parlato molto di Ten Hag, che però sembra aspettare piazze nordiche ed al momento la notizia di un possibile interesse giallorosso non trova riscontri. Insomma, nomi e margherita, ma ancora alone. Quell’alone di mistero che divora i tifosi romanisti. Intanto derby. Intanto finale di stagione e sogno Champions. Al futuro, pur se imminente, ci si penserà.