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Sport
13 Aprile 2025
Stracittadina Capitale vista Champions: conto alla rovescia, bollente scontro diretto all’Olimpico
L'ultima di Sir Claudio: Roma per continuità e sorpasso, Lazio per il riscatto, alle 20.45 derby infuocato

ROMA – Stasera Derby Capitale. Derby che pesa, tanto. Per classifica, per ambiente, per quel che significa, sempre. Due squadre che vivono momenti di forma particolarmente differenti: la Roma sta bene, ha perso sì Dybala, ma solidissima la ricostruzione Ranieri. La Lazio, colpevolmente superficiale sui fiordi, deve dimostrar al suo popolo e alla sua gente d’esser pronta al finale di stagione su tutti i fronti: per farlo deve dimostrar di sapersi ritrovare, grosso colpo a Bergamo che non basta, se poi succede quel che succede in Norvegia. Ha perso tanti punti, ha vissuto momento d’appannamento, ha perso il derby d’andata, s’è fatta rimontare un girone da quei giallorossi che prima del Sir Claudio 3.0 navigano in minacciosissime acque di bassa classifica complice scellerata e fallimentare transizione Juric. Proprio quel rimontone a cui adesso il popolo romanista chiede invece la ciliegina sulla torta: vincere il secondo derby stagionale, in particolare vincere questo secondo derby, significherebbe candidarsi tra mille copertine per un posto tra le prime quattro nonostante l’agguerritissima concorrenza. Sarà, soprattutto, tematica principale, l’ultimo derby di Sir Claudio. Vuol vedere il mondo, ha detto. Sarà consigliere, non dirigente. E fuorché taccuino assieme a Ghisolfi con lista del potenzial nuovo tecnico, vuol lasciar l’ultimo grande regalo. Magari enorme, la Roma in Champions League. Lui, l’uomo derby, pur nei momenti complicati delle sue tre gestioni a cavallo dei decenni sempre vincente. Una costante. Una regola che Baroni e la Lazio sperano stasera di scalzare. Ranieri ha fatto 5 su 5: spera di congedarsi col sesto, sarebbe da record. Si giocherà alle 20.45 di una domenica sera: bentornati derby vecchia maniera, quello in cui ordine pubblico permettendo tutta Italia si ferma e tutta la Penisola calcistica tornerà ad ammirare lo spettacolo della Roma calcistica. E le sue coreografie, anche stavolta segrete, massima riserbatezza per colpo d’occhio finale che si preannuncia comunque, come sempre, suggestivo e straordinario. Contesto stellare a parte, alle 20.45 parola al campo. Lazio post fiordi: doverosa risposta. Tra i pali prosegue l’alternanza: tocca a Provedel, nonostante quanto e come Mandas a Bodo abbia tenuto in piedi le speranze europee biancocelesti. Dietro, complice la conferma assenza pesante, forfait di treno Tavares, toccherà al doppio ex, ex romanisti ma laziali, Romagnoli e Pellegrini. In mezzo Guendouzi e Rovella, solito 442 a tradizione anteriore col gran recupero e rilancio, quello di Taty Castellanos, a cui Baroni ha già promesso una maglia dal primo minuto: qual miglior occasione che tornar a timbrar il tabellino dei mercatori che nel derby? A sostegno chiaramente Isaksen e Zaccagni ma rischia Dia: se Pedro a gara in corso, occhio a Noslin. Dall’altra parte il dubbio è se affidare a Hummels l’ultimo grande teatro della sua carriera o se promuovere Celik al fianco di Mancini e N’Dicka, perché comunque Saelemaekers torna a destra; in mezzo tre per due, tra leader e senatori Paredes e Cristante incalzati da motore Konè; sulla trequarti più dubbi a sostegno di Dovbyk, da Pellegrini a Soulé passando per Elsha e persino Baldanzi tutti hanno chance e c’è spazio a sorpresone. Arbitra Sozza ma forse non sarà il fischietto romanticamente più atteso: bella iniziativa d’entrambe le società, invitato infatti il piccolo Diego Alfonzetti, solidarietà al 19enne aggredito in Sicilia. Lazio sesta a 55, Roma settima a 57: una sfida che vale tanto, una stracittadina che significa troppo. 20.45, si va in scena.