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Sport
15 Aprile 2025
Calcio e Senato, pensiero e futuro: l’importanza degli stadi di proprietà a Palazzo Giustiniani
Stamani alla Sala Zuccari il convegno "Stadi intelligenti e sostenibili: verso una nuova era dello sport in Italia": presenti massime istituzioni, architetti e scrittori

ROMA – Il successo dei più grandi club europei, come mostra modello Premier League, passa dalla costruzione di stadi di proprietà. Gioiellini che diventano casa e soprattutto, quindi, fonte di introiti, guadagno. Ma soprattutto indipendenza, per i club. Si guardi Roma e Lazio, così come Milan e Inter, ancora dipendenti dalle Amministrazioni comunali. Non è un caso che la Juventus, evidentemente avanti almeno un decennio rispetto alle rivali domestiche, nel 2011 brindò al nuovo stadio festeggiando il primo dei nove scudetti consecutivi l’anno dopo. A Roma ha provato Pallotta, adesso ci riproveranno i Friedkin; mentre in casa Lazio, come descriviamo e narriamo spesso, l’obiettivo di Lotito resta sempre il Flaminio. E proprio a Roma, oggi, in una location straordinariamente prestigiosa quale la Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani in Senato, l’agorà del calcio italiano ha manifestato il suo pensiero. Si infittisce la corrente di movimento, il vento che spinge, verso l’importanza degli stadi di proprietà. Un convegno intitolato “Stadi intelligenti e sostenibili: verso una nuova era dello sport in Italia” a dominare il palcoscenico capitolino del martedì mattina di metà aprile 2025. Tra i presenti anche Ezio Simonelli, presidente della Lega Serie A, che nel suo intervento spiegherà che “i nostri stadi hanno di media 67 anni, considerando quelli più recenti, ma soprattutto quelli costruiti prima della seconda guerra mondiale. In Europa solo negli ultimi 15 anni sono stati costruiti 213 stadi, di questi soltanto 5 in Italia. Immaginate che indotto potrebbe portare la costruzione di nuovi stadi al calcio italiano Per essere competitivi nel mondo dobbiamo consentire ai nostri Club di avere altri ricavi e con stadi moderni questo può avvenire. Occorre trovare delle fonti di finanziamento adeguate, sia con capitali di rischio, sia con interventi di sostegno da parte dello Stato. Un co-investimento del privato e del pubblico credo sia auspicabile e nell’interesse di tutti. Impianti più tecnologici affinché siano più sicuri, noi vogliamo che lo stadio torni ad essere un posto con cui andare con la famiglia e gli amici. Con lui i saluti istituzionali di Andrea De Priamo, Senatore Membro 8° Commissione permanente, Paolo Marcheschi, Senatore Membro 7° Commissione permanente, l’europarlamentare Laura Magoni e quindi le figure calcistiche come naturalmente Gabriele Gravina, Presidente FIGC, Paolo Bedin presidente della Serie B, Matteo Marani presidente Serie C e Mauro Guerra, Presidente Anci Lombardia. Per spiegar poi idee, riflessioni e proposte per futuro stadi di Milano, Bologna, Firenze, Roma e Napoli ecco l’intervento di Luciano Mondellini, direttore di Calcio e Finanza. Quindi Magnanelli per l’urbanistica, l’architetto De Martino, l’avvocato Viglione per normative federali, passando per i paradigmi di Davide Allegri fino al modello estero, internazionale, le lezioni da Berlino, Glasgow e Londra, tenute dallo scrittore Carlo Cartacci, esperto di storie, aneddoti e cultura del calcio inglese, scozzese e tedesco come mostra la sua bibliografia, che annovera già Stadi di Scozia, Londra e i suoi Stadi, la mia DDR-Oberliga. Una mattinata di cultura, evoluzione e pensiero di impiantistica sportiva e calcistica, con l’obiettivo di esprimere indirizzi e linee guida finalizzate a supportare e integrare iniziative parlamentari in merito.