
TERNI – È quasi tutto pronto: nel carcere di Terni, a breve, i detenuti potranno avere incontri sessuali con i propri partner. Non è più solo un’ipotesi o una promessa: la struttura di Sabbione si prepara a diventare la prima in Italia ad autorizzare ufficialmente i colloqui intimi, senza supervisione della polizia penitenziaria.
La data inizialmente comunicata ai detenuti era il 19 aprile, ma anche se dovesse slittare di qualche giorno per via delle nuove linee guida appena emanate dal Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria (Dap), ormai è questione di poco. E la pressione è alta: il termine di due mesi fissato dal magistrato di sorveglianza di Spoleto, Fabio Gianfilippi, per rispondere ai ricorsi di due detenuti che avevano chiesto incontri privati con le proprie compagne è già scaduto. Il carcere rischia la messa in mora, e non ci sono più scuse.
Così, mentre si attende l’arrivo dei prefabbricati promessi dal Dap, la direzione ha giocato d’anticipo: è stata allestita una stanza ad hoc in uno spazio solitamente usato per i colloqui con gli avvocati, vicino alla sala magistrati. I lavori – eseguiti dagli stessi detenuti – hanno trasformato l’ambiente in un mini-nido d’amore: climatizzato, completo di letto e bagno privato. Manca solo il via libera ufficiale, ma il carcere è pronto.
Secondo le nuove regole, gli incontri saranno una volta al mese, per un massimo di due ore, e saranno esclusi i detenuti in regime di 41-bis o sorveglianza particolare. Le stanze non potranno essere chiuse dall’interno, ma per il resto si tratterà di veri e propri momenti di intimità, lontani da occhi e orecchie indiscrete.
Dopo anni di silenzi e tabù, a Terni il carcere cambia volto. Non più solo disciplina e isolamento: si riconosce che anche dietro le sbarre esistono affetti, desideri, corpi. Una rivoluzione che farà discutere, ma che segna un prima e un dopo nella gestione della vita sessuale in carcere. E questa volta, sotto le lenzuola, non sarà solo un sogno.