
Omicida lasciò festa comunione della figlia. Chiesta aggravanti
VILLA LATINA – È cominciato davanti al Gup del Tribunale di Cassino Massimo Di Croce, il processo a carico di Luca Agostino, accusato dell’omicidio volontario di Armando Tortolani, ucciso a coltellate il 19 maggio 2023 a Villa Latina https://www.lacronaca24.it/2024/05/20/villa-latina-lite-via-pacitti-armando-tortolani-muore-accoltellato-fermato-un-uomo/ . L’uomo è imputato anche per la detenzione illegale dell’arma usata per il delitto, un coltello con cui ha colpito la vittima al petto e al collo nei pressi della sua abitazione, dopo un confronto legato a vecchie ruggini personali. In aula erano presenti l’imputato, i familiari di Tortolani ed il sindaco di Villa Latina.
Il giudice ha ammesso le costituzioni di parte civile dei familiari della vittima, assistiti dagli avvocati Paolo Marandola, Vittorio Salera, Bernardo e Alessandro Montesano Cancellara, Marcello Panzini e del Comune di Villa Latina rappresentato dall’avvocato Cervi. I legali delle parti civili hanno sollevato una questione preliminare chiedendo la contestazione dell’aggravante dei futili motivi, evidenziando – tramite dettagliate memorie – la banalità delle ragioni che avrebbero spinto Luca Agostino ad aggredire Tortolani, alzandosi dalla festa per la comunione della figlia e raggiungendo la vittima nella sua abitazione. Su questo punto il Gup si è riservato, rinviando ogni decisione alla prossima udienza, fissata per il 29 aprile.
La procura, coordinata dal pm Flavio Ricci, non ha contestato né i futili motivi né la premeditazione, ritenendo non sussistenti le condizioni giuridiche per farlo. Se venisse accolta la richiesta delle parti civili, l’imputato perderebbe la possibilità di accedere al rito abbreviato, con il processo che si sposterebbe dinanzi alla Corte d’Assise. Tortolani, 42 anni, conosciuto in paese come “Armandino”, morì un’ora dopo l’aggressione. Inutili i tentativi di soccorso.
Nella foto la vittima, Armando Tortolani