
Non è certamente questa la continuità che Flavio Cobolli era tenuto a tracciare dopo il trionfo dell’ATP 250 di Bucarest. Un successo, il primo su circuiti come questi, che sapeva di rinascita. Resurrezione. Mise senz’altro piedi in maniera importante nel suo 2024 dopo un periodo di calo, appannamento e grosse delusioni: eliminazioni ai primissimi turni durante l’inverno in ogni competizione massima, in ogni 1000, soprattutto in America. Doveva esser un punto di partenza; o meglio un punto di ri..partenza. Così non è stato, evidentemente. Perché se Montecarlo, complice stanchezze balcaniche, poteva vantar giustificazione.. stavolta Monaco non ammette scuse. Soprattutto per chi mastica mentalità vincente. Perché stavolta, al primissimo turno in Baviera, nemmeno in un 1000 bensì un 500, ad eliminare subito il capitolino diventa chi non t’aspetti, la classica buccia di banana: Shevchenko, soltanto 104° al mondo, che rimonta e vince al terzo set sfruttando errori evidenti, macroscopici e grossolani del buon Flavio. Non basta il primo set vinto al tie-break; incassa la rimonta e passa proprio il russo-kazako. Che era lucky loser, guadagna addirittura il turno successivo, pensate un po’, Sheva. 58 errori gratuiti e soltanto 4 palle break vinte su 21. Insomma, numeri deludenti. Serve riflettere.