
ROMA – Il giorno della verità. O meglio, la notte.. della verità. Se in Europa abbiamo sentito la parola Remuntada per giorni in ottica come sempre madridista, nella Capitale stessa storia sì ma tutta in orbita biancoceleste. Perché stasera deve esser rimonta. La notte più importante dell’anno, come l’ha definita Baroni. Superato positivamente l’esame derby seppur senza vittoria, prestazione confortante che attesta quanto e come la Lazio sia tornata e pronta all’ultimo curvone di stagione, questa diventa la biforcazione determinante. Stasera Lazio-Bodo, atto II, quarti di ritorno di Europa League: all’orizzonte, immediato, le si spalancano le porte d’una semi europea che Formello non sogna/vive da 22 anni. Si riparte dal 2-0 norvegese, notte sui Fiordi in cui i biancocelesti testa derby non sono proprio scesi in campo: serve la rimonta, imperativo ribaltare, senza alternative. Non sarà tutto esaurito, ma sarà gran cornice di pubblico: 50000 spettatori minimo, nonostante temperature freddine, umide, più invernali che primaverili. In porta Mandas, dietro Lazzari e Marusic ai lati di Gila e Romagnoli ma attenzione: proprio per gara dell’anno, convocato in extremis Tavares. Chissà se in caso di necessità, pur se tempi troppo forzati, entrerà per spingere l’assalto finale. In mezzo Guendouzi e Rovella, Isaksen e Zaccagni sulle fasce e davanti Castellanos: Taty deve sbloccarsi, Dia non attraversa certamente il suo periodo di forma migliore, occhio a Pedro dal primo minuto. La grande notte, quella più importane, per i grandi campioni: Pedrito scalda motori. Pubblico, Tevere e Nord chiamate a spingere, ambizione sbloccarla subito ma non perder pazienza perché anche nella ripresa tutto può succedere. La Lazio è più forte, ma deve far .. La Lazio. Anche perché pur per il Bodo, che tre anni fa perse un quarto di ritorno all’epoca di Conference sempre all’Olimpico travolta dal viaggio Roma di Mou direzione Tirana, diventa la gara più importante della sua storia. Progetto e favola straordinaria, organizzazione pura: plauso, comunque vada enorme, al calcio scandinavo. Realtà limpidissima, che insegna come si possa far calcio ad ogni latitudine, con idee e lungimiranza. Per questo occhio: non sarà semplice, per niente. La Lazio ancora è viva, è più forte, e due gol si possono rimontare. Ma serve una notte da Lazio. Da vera Lazio, da grande Lazio. La notte dell’anno, quella che declina un finale di stagione, quella che dipinge un anno e proprio l’era Baroni. Olimpico, appuntamento alle 21.