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Sport
19 Aprile 2025
Futuro Milan, ancora questione DS: congelato Paratici, D’Amico sorpassa Tare

Un finale di stagione da onorare. Con un grande obiettivo che passa da un ancor più grande spartiacque all’orizzonte, decisamente immediato: il derby di ritorno di Coppa Italia, la semifinale che può valere una finale, la possibilità di vincere il secondo trofeo dell’anno e conquistare in maniera dignitosa un pass per l’Europa League in questa maniera. Non è senz’altro questa l’ambizione che dipinge pareti e corridoi di Milanello, ma è quel che passa semplicemente al convento come dicono quelli bravi. Ed anche per questo, soprattutto per quel che è stato, a meno di clamorosi ribaltoni, Conceicao finirà come Fonseca. Ad Udine il Milan ha dato finalmente segnali di vita, a tratti persino folgoranti: sistema equilibrato, difesa a tre più confortante, sistema per sprigionare i grandi assi Theo e Leao su tutti nelle parti di campo migliori. Una prestazione che, qualità e fuochi espressi, alimenta rimpianti di quel che sarebbe potuto esser quest’anno.. ma non è stato. Dopo Udine serve però continuità. Nella serata di Pasqua c’è l’Atalanta: subito prova importante, per veder se questo sistema trovato possa garantire parvenza di squadra vera, da qui alla fine dell’anno. Risalire la china in campionato resta complicatissimo: nono posto e pochi margine per scavalcar entrambe le romane, per un’Europa League diretta tramite Serie A. Ma serve riconquistar pubblico e allacciar filone tecnico per mercoledì: serve arrivar bene, anche mentalmente, al grande appuntamento. Poi, solo poi, sarà futuro. E l’allenatore, proprio quello futuro, sarà scelto dal direttore sportivo. Chi sarà il nuovo direttore sportivo? Non si parla d’altro attorno al mondo Milan. Questa resta la tematica più importante. Con Paratici s’è giocato a fuoco/fuocherello, quindi acquazzone. Una volta compreso quanto e come prima del 20 luglio proprio non potesse minimamente operare è immediatamente finito quel flirt con Furlani, che era stato pure a Londra. Congelato. E Furlani, che sembrerebbe aver convinto Cardinale a far lui il Milan societario del futuro e quindi pur l’organigramma, ha virato. Colloqui e casting. Prima Tare. Buone conversazioni, l’albanese è pronto, ma Furlani ha preso tempo pure qui. Perché il grande desiderio, adesso, sarebbe D’Amico. Strapparlo proprio all’Atalanta, con cui ha un contratto fino al 2027, non è semplicissimo. Andrebbe convinto, ma con l’aria di rivoluzione che tira a Bergamo, non è detto che a Casa Milan non siano proprio disposti ad aspettarlo. Al momento, la prima scelta, è diventa lui.