
Altro giro, altra corsa. Ultimo curvone di stagione, eccitazione. E Pasqua senz’altro non fa eccezione. Tempo d’archiviare i quarti delle massime competizioni continentali, quarti che hanno spedito in paradiso l’Inter ma all’inferno alla Lazio consegnando però altresì alla Fiorentina la terza semifinale di Conference consecutiva, che torna la Serie A. E stavolta spezzatino particolare, proprio per weekend pasquale. Lega che vuol continuare a riavvicinare popoli, città e tifoserie ai suoi impianti e per questo stavolta turno spalmato soprattutto su Pasqua e Pasquetta: tre partite di sabato, tre domani, tre proprio nel lunedì di festa. Se i riflettori sono tutti puntati su Pasqua per Bologna-Inter, con un popolo quello partenopeo che spera che stavolta sì la grande cavalcata nerazzurra possa perder punti, il Napoli deve far il suo ed è per questo che sarà la grande attenzione del sabato. Sulla carta la gara più abbordabile, trasferta sul campo d’un Monza fanalino già spacciato, ma martello Conte come sempre non si fida e tiene tutti sul pezzo. Ma attenzione, in conferenza stampa della vigilia tengono però banco parole sibilline: fronte Kvara che ha dimostrato che Napoli non sia un punto d’arrivo per tutti, non rinnega ciò detto ma ha capito che certe cose non si possono fare, rilanciando potenti ombre sul suo futuro tutto da scrivere. Nella sparanza azzurra che queste parole non intacchino o distraggano, oggi comunqu Monza. Qualche assenza pesante, non c’è nemmeno Neres, accenno d’emergenza difensiva, tocca a Rafa Marin. Serve continuità e se possibile altri gol a grappoli, come lunedì con l’Empoli. Tre punti di distacco, Napoli chiamato intanto a far il suo. Il turno di Pasqua s’aprirà intanto alle 15 col primo anticipo tra Lecce e Como: lariani spensierati, Fabregas che cercherà di imporre il suo calcio e togliersi più soddisfazioni possibili da qui a fine stagione, punti che servono soprattutto al Lecce adesso sì, a distanza con l’Empoli (domani scontro diretto pesantissimo col Venezia) impelagato nelle sabbie mobili. Alle 20.45 tocca invece alla Roma di Ranieri: dopo l’allenamento al Tre Fontane, ennesimo modo elegante per salutare e congedarsi dalla sua gente, arriva il Verona. Champions League che sarebbe fantascienza, come ammette Sir Claudio stesso; ma serve comunque altra vittoria, per scia, scia europea. La Roma deve restar lì, nel carro direzione giovedì.