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19 Aprile 2025
Roma e Samp, Pasquetta romantica: lunedì i 70 anni di Toninho Cerezo

ROMA (ITALPRESS) – Fisico possente e atletico, corsa instancabile, tecnica sopraffina, capacità di interdizione ma anche abilità negli inserimenti: la ricetta del centrocampista completo, e infatti sono le caratteristiche che hanno contraddistinto Antonio Carlos, per tutti Toninho, Cerezo. Il brasiliano, che lunedì 21 aprile compirà 70 anni, è stato uno dei centrocampisti più iconici e forti del mondo tra gli anni ’70 e ’90, capace di ricoprire tutti i ruoli in mediana. Si fa notare in patria, in Brasile, dove vestirà molte maglie ma creando un legame speciale con l’Atletico Mineiro, con cui esploderà da giovane e con cui concluderà, poi, la propria carriera da professionista a 43 anni. Nel mezzo, una lunga permanenza in Italia, con le maglie di Roma e Sampdoria. I giallorossi lo cercano già nell’estate del 1982, ma il brasiliano arriverà l’estate successiva, superando anche qualche ostacolo legale: la squadra di Liedholm ha appena vinto lo Scudetto, e Cerezo va a comporre un centrocampo stellare con i vari Falcao, Ancelotti, Di Bartolomei e Conti. Il suo genio fa innamorare i tifosi della Roma. Il primo anno con il nuovo club porta in dote il secondo posto in campionato e la cocente delusione della finale di Coppa dei Campioni contro il Liverpool, mitigata in parte dalla Coppa Italia. Un ulteriore secondo posto arriva nel 1986, ma Cerezo è protagonista con un gol contro la Sampdoria che vale un’altra Coppa Italia. La sua avventura nella capitale si chiude quell’estate con la rottura con Dino Viola, ma il legame con i colori giallorossi è durato nel tempo, cementificato dall’entrata nella Hall of fame del club nel 2016. Ad aggiudicarsi le prestazioni di Cerezo, nel frattempo sedotto e abbandonato dal Milan, è la Sampdoria, che lo sceglie per fare da “chioccia” a un gruppo giovane ma colmo di talento, su cui spiccano i “Gemelli del gol” Roberto Mancini e Gianluca Vialli. Sotto la guida di Boskov e con l’esperienza di Cerezo, i blucerchiati riscrivono la storia vincendo lo Scudetto del ’90/’91, con tanto di Supercoppa italiana, e due Coppe Italia consecutive nell’88 e nell’89, aggiungendo anche un trofeo europeo nel 1990, quella Coppa delle Coppe sfumata in finale l’anno precedente contro il Barcellona di Cruijff. Proprio i blaugrana regalano un’altra beffa alla Sampdoria e saranno proprio loro, con la punizione di Koeman, a vincere la Coppa dei Campioni 91/92.