
Si infiamma la corsa salvezza in Serie A. Ed a Pasqua, è proprio tempo di tirar un minimo di linea e approfondire il capitolo. Perché già dal primo pomeriggio del sabato arrivano segnalazioni piuttosto importanti. Se Como, sbloccato e sbocciato, viaggia ormai a vele spiegate intrattenendo e divertendo ponendo già floridissime basi per una prossima stagione che fomenta tutto l’ambiente lariano con una nuova campagna acquisti che si preannuncia pirotecnica, il Lecce è nei guai. Adesso sì, perché crisi pura. Vera, tangente, pericolosissima. Insediato, Giampaolo aveva fatto bene, anzi benissimo. Riuscendo sorprendentemente a trasmettere le sue idee di calcio pensato e ottenendo risultati in poco tempo. Adesso no, il vento è cambiato, ennesima sconfitta consecutiva. Il 3-0 incassato dai salentini al Via Del Mare che porta la doppia firma di uno scatenato Diao non solo ufficializza quanto e come i giallorossi dovranno soffrir fino alla fine: ma adesso sì, totalmente immischiati, rischiano tanto. E già domani possono passare alle ultime tre posizioni, se una delle due tra Empoli e Venezia dovesse vincer quello che a tutti gli effetti assume le sembianze di un playout. Col Monza ormai spaccatissimo sono 4 i club, o meglio le città, a sgomitare a questo punto per evitare penultimo e terzultimo posto: 26 i punti del Lecce, Parma leggermente più solido e passetto dopo passetto ottimismo a 28; tra Empoli e Venezia, 24 a 24, diventa vincere o morire. Il Venezia, galvanizzato dagli ultimi risultati e soprattutto dal progetto del nuovo stadio, è lì ancora a lottare. Merito del Difra, resiliente e persistente. Fantascienza sognare salvezza. Pressione, visto che l’appetito lagunare vien mangiando, adesso tutta sull’Empoli. Spinge una città intera. Anche perché la maledizione va abbattuta, adesso o mai più. L’Empoli non vince dal 2024. Dall’otto dicembre, per l’esattezza. Un’altra era. Ma D’Aversa ancora lì, merito del girone d’andata o forse della Coppa Italia. Infortuni e assenze pesanti ma adesso ci si deve sbloccare. Mentalmente, diametralmente opposta. Venezia sogna; l’Empoli dorme, sì, ma fa incubi. Adesso o mai più, per gli azzurri.