
(Adnkronos) – Folla di fedeli in piazza San Pietro per la messa di Pasqua. A celebrarla il cardinale Angelo Comastri, delegato dal Pontefice. C’ attesa per Papa Francesco che ha espresso il desiderio di essere presente oggi alla benedizione pasquale dell’Urbi et Orbi.
Quest’anno la Pasqua viene celebrata nella stessa data sia dai cristiani di Oriente che di Occidente. Alla celebrazione, che ha avuto inizio con il rito del ‘Resurrexit’, stanno prendendo parte fedeli romani e pellegrini provenienti da ogni parte del mondo.
“La Pasqua ci consegna al movimento, ci spinge a correre come Maria di Magdala e come i discepoli; ci invita ad avere occhi capaci di “vedere oltre”, per scorgere Gesù, il Vivente, come il Dio che si rivela e anche oggi si fa presente, ci parla, ci precede, ci sorprende”, ha sottolineato Bergoglio che ha seguito la messa da Casa Santa Marta, nell’omelia scritta per la messa di Pasqua, letta da Comastri. “Scrostaci, o Dio, la triste polvere dell’abitudine, della stanchezza e del disincanto; dacci la gioia di svegliarci, ogni mattino, con occhi stupiti per vedere gli inediti colori di quel mattino, unico e diverso da ogni altro”, il monito del Papa. “Fratelli e sorelle, ecco la speranza più grande della nostra vita: possiamo vivere questa esistenza povera, fragile e ferita aggrappati a Cristo, perché Lui ha vinto la morte, vince le nostre oscurità e vincerà le tenebre del mondo, per farci vivere con Lui nella gioia, per sempre. Verso questa meta, come dice l’Apostolo Paolo, anche noi corriamo, dimenticando ciò che ci sta alle spalle e vivendo protesi verso ciò che abbiamo di fronte”, ha scritto il Pontefice. “Non possiamo parcheggiare il cuore nelle illusioni di questo mondo o rinchiuderlo nella tristezza; dobbiamo correre, pieni di gioia. Corriamo incontro a Gesù, riscopriamo la grazia inestimabile di essere suoi amici”, le parole scritte dal Papa.
Ieri pomeriggio il Papa, alcune ore prima della Veglia pasquale, si è presentato a San Pietro per unirsi spiritualmente in preghiera coi fedeli prima della Veglia nella notte santa. Nell’omelia letta dal card. Re e preparata dal Papa, Bergoglio ha scritto che “tutta la nostra vita può essere presenza di speranza. Vogliamo esserlo per coloro ai quali manca la fede nel Signore, per chi ha smarrito la strada, per quelli che si sono arresi o hanno la schiena curva sotto i pesi della vita; per chi è solo o si è chiuso nel proprio dolore; per tutti i poveri e gli oppressi della Terra; per le donne umiliate e uccise; per i bambini mai nati e per quelli maltrattati; per le vittime della guerra. A ciascuno e a tutti portiamo la speranza della Pasqua!”.