Il primo cittadino insieme ad un ex assessore della precedente giunta si sono recati in regione Lazio per chiedere all’assessore Ghera “di fare presto”
CIVITAVECCHIA – Il doppio gioco del sindaco Marco Piendibene (Partito democratico). Quel viaggio in assessorato all’ambiente della regione Lazio accompagnato da un ex assessore della giunta Tedesco. La richiesta di sopperire alla perdita dei soldi proveniente da Enel con la riapertura della discarica di Civitavecchia.
Andiamo per ordine cercando di ricostruire i vari passaggi. Grande clamore ha suscitato in città la notizia di qualche giorno fa sulla discarica di Fosso del Crepacuore che, secondo i titolari del sito, dovrà essere presto riattivata. O almeno questa è l’intenzione della società proprietaria del vecchio sito, la Mad Srl che fa riferimento a Valter Lozza, l’imprenditore finito in manette insieme alla dirigente della regione Lazio Flaminia Tosini che a Civitavecchia fu anche assessora per un breve periodo con la giunta Tidei.
Come abbiamo scritto qualche giorno fa la MAD S.r.l. ha presentato una nuova istanza alla Regione Lazio per l’ampliamento del bacino FC4 presso la discarica di Fosso Crepacuore a Civitavecchia.
Secondo l’istanza ufficiale firmata dalla legale rappresentante della società, Anna Claudia Grimaldi, il progetto riguarda la realizzazione di un nuovo invaso per rifiuti non pericolosi e chiede un’autorizzazione ambientale (VIA) con validità decennale.
Il progetto rientra nella categoria delle “discariche per rifiuti speciali non pericolosi” e prevede una serie di interventi tecnici per la gestione del percolato, biogas, acque di prima pioggia, e altre opere accessorie descritte nella relazione tecnica di 117 pagine.
La notizia è stata appresa grazie all’attuale assessore all’ambiente del Comune di Civitavecchia, Stefano Giannini (AVS) che si è detto contrario.
L’assessore però non sembra essere a conoscenza del fatto che, a rimettere in moto il processo autorizzativo della discarica è stato il suo sindaco Marco Piendibene.
Abbiamo scoperto infatti che, il primo cittadino, accompagnato da un ex assessore della giunta Tedesco, si è recato all’assessorato regionale guidato da Fabrizio Ghera per capire cosa fare per riaprire il più velocemente possibile il sito.
C’è da coprire un buco di bilancio futuro di circa 10 milioni di euro inevitabilmente provocato dal mancato introito oggi versato dal colosso Enel per la centrale di Torre Valdaliga che presto sarà dismessa.
Anche il capogruppo di Fratelli d’Italia, Massimiliano Grasso, forse intuendo le intenzioni “nascoste” dell’amministrazione Piendibene è andato in soccorso dell’assessore Giannini presentando un’interrogazione scritta che possiamo sintetizzare in questo modo: “Civitavecchia ancora pattumiera di Roma?”.
Fratelli d’Italia solleva forti dubbi e critiche nei confronti dell’Amministrazione comunale in merito alla localizzazione del nuovo impianto di compostaggio e al progetto di ampliamento della discarica di Fosso Crepacuore.
Secondo quanto appreso dalla stampa locale, l’impianto sorgerebbe a ridosso di aree densamente abitate e frequentate da migliaia di studenti, con evidenti rischi per la salute e la qualità della vita dei cittadini, a causa di traffico pesante e miasmi derivanti dalla lavorazione dei rifiuti organici.
Fratelli d’Italia contesta la scelta dell’area, che sarebbe potuta ricadere su un sito meno impattante, come quello originariamente previsto a Vigna Parsi, oggi però accostato all’ipotesi di una nuova discarica da 370.000 metri cubi proposta dalla società MAD. Per il gruppo consiliare si tratta dell’ennesimo tentativo di trasformare Civitavecchia nella discarica della Capitale, effetto diretto – denunciano – della sua permanenza nell’Area Metropolitana di Roma.
L’interrogazione chiede inoltre conto dei possibili effetti negativi del nuovo impianto sul contenzioso aperto al Consiglio di Stato contro il biodigestore autorizzato ad Ambyenta Lazio, e pretende chiarezza sul ruolo futuro della municipalizzata CSP, che oggi si occupa solo della raccolta rifiuti. Un’iniziativa, quella di Grasso, che punta a squarciare il velo su decisioni prese – a suo dire – senza il dovuto confronto con la cittadinanza.
A questo punto è inevitabile che il sindaco Marco Piendibene vada a riferire in consiglio di questa sua trasferta negli uffici dell’assessore Ghera senza aver avvisato il suo assessore di riferimento Stefano Giannini e senza aver fatto il naturale passaggio in consiglio comunale.a