
L’alba del giorno dopo è stata ancor più dolce. Conegliano ha trionfato. Imoco ha trionfato. Ancora. Per la settima volta consecutiva. Diventa l’ottavo Scudetto complessivo nella pallavolo femminile per quella che sta diventando sempre più un’istituzione del nostro sport rosa. D’altronde, da quelle parti e in quelle terre, di vincere e dominare lo sport nazionale, proprio nel trevigiano, se ne intendono eccome. Strapazzata via Milano. E stavolta, ancor più, diventa la maniera con cui Conegliano ha stravinto lo scontro playoff Scudetto a far impressione: solo tre gare sono bastate, tre partite, tre vittorie, tricolore. Il tutto all’interno di giornate comunque radiose, in una cultura sportiva che cresce, non soltanto nel rispetto e nelle congratulazioni della Milano sconfitta (a cui va fatto un plauso enorme, comunque, per aver perso la seconda finale consecutiva ma solo contro gigantesche avversarie che non deve togliere assolutamente nulla al gran percorso fatto per arrivare ancora una volta a questi livelli), ma per quanto questo spettacolo torni a catturare via via sempre più fetta maggior di pubblico: 80.000 spettatori complessivi ai playoff, 22.000 soltanto per le tre finali, pensate. Tricolore sul petto e festa grande: ancora una volta ripagato un anno di sacrificio. Un colpo che vale il 28° titolo pensate soltanto dalla fondazione risalente al 2012. Programmazione, lungimiranza, ambizione: progetto perfetto, così si fa sport, come insegna la creatura costruita dai presidenti Maschio e Garbellotto. Un club che pensate non perde più alcun titolo nazionale, tra Coppa e Serie A, dal 2019. Un club adesso pronto a lanciar l’assalto all’Europa ed al Mondo, ancora una volta. D’altronde, con una Guimaraes così sugli scudi, coach Santarelli non si pone limiti.