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    Cronaca
    24 Aprile 2025
    “Il culto della venere nera”: viaggio nell’Africa mistica di Maurizio Mariscoli

    ROMA – In libreria il nuovo romanzo dello scrittore italiano trapiantato in Senegal, un’opera che esplora con sguardo decadente e ironico le relazioni interculturali nel continente africano.

     

    “Non è colpa di nessuno se l’esotismo è una malattia”. Basterebbe questo incipit, che campeggia sulla quarta di copertina del nuovo romanzo di Maurizio Mariscoli, per comprendere il tono con cui l’autore affronta uno dei temi più complessi e scivolosi della letteratura contemporanea: il rapporto tra Occidente e Africa, visto attraverso il prisma del desiderio e delle relazioni sentimentali.

     

    “Il culto della venere nera” (Arbor Libri, 440 pagine, 16 euro), disponibile da febbraio 2025 in tutte le librerie d’Italia e sulle principali piattaforme online, nonché sul sito della casa editrice www.arbor.com, è un romanzo che si muove con sapienza sul crinale tra autobiografia e fiction, creando un ibrido narrativo che attinge a piene mani dall’esperienza diretta dell’autore.

     

    Mariscoli non è nuovo a questo genere di esplorazioni. Pianista jazz, viaggiatore e scrittore, vive da cinque anni in Senegal, dove ha potuto toccare con mano le contraddizioni di un paese sospeso tra tradizione islamica e colonialismo, tra misticismo ancestrale e capitalismo globalizzato.

     

    “Ho cercato di raccontare l’Africa come non l’ha mai raccontata nessuno, restituendo la complessità di un continente che viene troppo spesso ridotto a stereotipo o cartolina”, spiega l’autore. “Il personaggio di Henry, pianista jazz italiano trapiantato a Dakar, è ovviamente un mio alter ego, ma le sue vicende, pur ispirate a episodi realmente accaduti, hanno subito un processo di trasfigurazione letteraria”.

     

    La trama si sviluppa attorno alle relazioni che il protagonista intreccia con tre donne senegalesi – Amy, Haddy e Amina – che Mariscoli definisce “veneri nere”, figure femminili che incarnano una sensualità misteriosa e irraggiungibile, confinate in un contesto religioso e sociale che ne limita la libertà ma, paradossalmente, ne amplifica il fascino agli occhi del protagonista occidentale.

     

    “Il titolo stesso del romanzo è una provocazione”, ammette l’autore. “Gioco con il concetto di ‘venere nera’, che porta con sé tutto un bagaglio di significati colonialisti, per decostruirlo e mostrarne la problematicità. Il mio protagonista cade nella trappola dell’esotismo, ma nel corso della narrazione acquisisce gradualmente consapevolezza della propria posizione”.

     

    Ciò che colpisce nel romanzo è la capacità dell’autore di costruire un narratore che si fa beffe di se stesso: l’ironia tagliente con cui descrive le sue disavventure sentimentali diventa strumento di critica culturale. Henry è un personaggio in bilico, vittima tanto dei propri pregiudizi quanto delle dinamiche di potere economico che inevitabilmente si instaurano tra un occidentale, seppur squattrinato, e le donne indigene che incontra.

     

    “Non volevo scrivere l’ennesimo romanzo sull’Africa che perpetua stereotipi”, continua Mariscoli. “Il mio intento era piuttosto quello di catturare la complessità delle relazioni interculturali, con tutte le loro ambiguità e contraddizioni. La scrittura per me è un modo per elaborare la mia esperienza di straniero in Senegal, di confrontarmi con il mio stesso sguardo ‘occidentale’ su una realtà che continua a sfuggirmi”.

     

    La scrittura di Mariscoli è ricca e stratificata, con una prosa che mescola registri diversi e non disdegna aperture liriche. La sensualità, mai esplicita ma sempre presente come sottotesto, si intreccia con riflessioni sulla religione, sulla povertà, sul sincretismo magico-religioso che permea la società senegalese. Il risultato è un romanzo che non offre risposte semplici, ma invita il lettore a interrogarsi sulle proprie categorie interpretative.

     

    “Il culto della venere nera” si inserisce nella produzione dell’autore come secondo romanzo pubblicato, dopo “Tre Piccoli Inferni” (2023), anch’esso edito da Arbor Libri. Ma Mariscoli non è un esordiente: ha all’attivo anche la raccolta di racconti “Raptus Opera” (Montedit, 2004) e il romanzo “Dove il vento si fa carne” (Calibano, 2023).

     

    L’editore, Arbor Libri conferma la propria vocazione a scoprire voci originali del panorama letterario italiano, capaci di affrontare tematiche complesse con uno stile personale e riconoscibile. “Il culto della venere nera” si preannuncia come uno dei titoli più interessanti del catalogo 2025, un’opera che non mancherà di suscitare dibattito per la sua rappresentazione non convenzionale dell’Africa contemporanea.